Il giorno dopo il voto unanime della direzione regionale del Pd dell’Emilia-Romagna, anche la segretaria Elly Schlein elogia la scelta di Michele de Pascale come uomo giusto per la corsa alla successione di Stefano Bonaccini, alla guida dell’Emilia-Romagna.
«Il sindaco di Ravenna – ha detto – ha già dimostrato grandi capacità di rinnovamento e di gestione della cosa pubblica amministrando la sua comunità con competenza e passione civile, sapendo rispondere concretamente ai bisogni delle persone anche in questi anni difficili tra pandemia e alluvione e saprà dare uno slancio di innovazione garantendo continuità al buon governo dell’Emilia-Romagna».
Poi la segretaria guarda con fiducia anche alla possibilità di realizzare un campo largo: «Le interlocuzioni positive con le altre forze del centrosinistra – osserva la segretaria Dem – mi hanno restituito un quadro molto favorevole sulla possibilità di costruire un’alleanza molto ampia e coerente, che insieme ad un progetto condiviso per il futuro dell’Emilia-Romagna è adesso la nostra priorità, e che come Michele De Pascale ha già annunciato partirà da una fabbrica del programma che vuole coinvolgere tutte e tutti quanti vogliano dare un contributo, nelle forze politiche, sociali e economiche della regione». Intanto, apprezzamento convinto arriva dal leader di Azione Carlo Calenda: «Ottima scelta. Michele è un sindaco riformista e pragmatico, ha lavorato molto bene con le aziende di Ravenna. Ne avevamo auspicato nei mesi scorsi la candidatura. Avanti».
In alcune interviste a quotidiani è lo stesso de Pascale a spiegare l’intenzione di costruire, appunto, una fabbrica del programma e parla di temi. Da un lato c’è la gestione del post alluvione, che ha colpito anche la sua città a maggio 2023: «Se un romagnolo si ritrovasse a presiedere l’Emilia-Romagna, non avrebbe la ricostruzione come mandato, ma come obiettivo della vita. Non sottovaluterò mai, anche in chiave Emilia, il tema della prevenzione»: E spiega cosa terrebbe e cosa cambierebbe dell’amministrazione Bonaccini. «Ne cito una che va sia preservata che innovata: il Patto per il lavoro e per il clima, che è un metodo. Va aggiornato e migliorato, ma resta il messaggio che qui la concertazione è un valore», conclude. Sempre oggi ha annunciato la decisione di rinunciare all’incarico in Cassa Depositi e prestiti. «Questa mattina ho quindi ritirato la mia disponibilità al rinnovo, che da consuetudine consolidata vede nominati dal Ministro dell’Economia e delle Finanze i presidenti di Anci e Upi», ha detto de Pascale che presiede proprio l’Unione delle province italiane.