Parole nette e chiare: “Nelle settimane agostane si sono moltiplicati dei confronti e alcune iniziative che hanno messo al centro proprio chi (Renzi) avrebbe dovuto per una volta aiutare un processo virtuoso, piuttosto che volerlo incarnare, interpretare, condizionare, dando perfino maliziosi consigli al Pd, circa il modo di trattare la sua segreteria Elly Schlein Renzi si dimostra ancora una volta un politico svelto e scaltro. Ma non intendo parlare di lui. Piuttosto del quadro che si sta determinando: da inopportuno si sta trasformando in un letale errore politico. Giusto far cadere i veti, stravagante dare le chiavi dell’allargamento del centrosinistra a Renzi“.
Così Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, si esprime sulle prospettive del centrosinistra.
“L’ex premier ha esaurito un ciclo. Ha lasciato detriti che non vanno scaricati sul futuro, ma suggeriscono quella condotta misurata che in politica è un aspetto decisivo. Quello che magari potrebbe essere possibile per il PD (non credo), non è sicuramente digeribile dal resto della sinistra e dal M5s. Legittimamente. Aiutare l’emergere di un centro democratico deve essere un obiettivo concordato dall’insieme della coalizione; non uno strappo politicista solitario, che rischia di essere una bolla mediatica, piuttosto che una ricollocazione di parti dell’elettorato moderato”, sottolinea Bettini.
“Inoltre – prosegue Bettini -, ogni ipotesi di accordo va messa con i piedi per terra circa i programmi, i valori, i comportamenti condivisi. Le prossime elezioni locali sono una prova fondamentale per procedere. A partire dalla Liguria, dove un po` solitariamente la candidatura autorevolissima di Orlando sta cercando di comporre un quadro difficile”.
“Si tratta di riprendere il filo un po’ disperso: grandi personalità democratiche potrebbero ispirare nelle diverse realtà liste civiche, nelle quali far convergere tutte le risorse (senza veti) che hanno nel cuore il rafforzamento del centrosinistra; in vista della costituzione di una forza politica liberale, moderna, innovativa e unitaria che nella sfida decisiva delle politiche, tra qualche tempo, ci permetta di vincere. Altrimenti magari riusciremo a scavallare positivamente la prossima competizione regionale, ma ci troveremo ostacoli insormontabili circa l`alleanza nazionale. E allora non sarà credibile gridare al presunto settarismo antiunitario di Fratoianni e di Conte. Perché sarebbe solo propaganda”, ha concluso.