Nomine presunte e prese di distanze, accuse via social, chat silenziate e imbarazzi: la querelle sul ruolo di Maria Rosaria Boccia e dei suoi rapporti con il ministero della Cultura assume sempre più i contorni di un caso politico, che sarebbe finito anche nel mirino della premier Giorgia Meloni. E a complicarlo è ora una mail, relativa all’organizzazione del G7 Cultura previsto a Pompei dal 19 al 21 settembre: anticipato dalla Stampa e pubblicato da Dagospia, il documento dai contenuti sensibili, anche perché fa riferimento a spostamenti e sicurezza dei ministri coinvolti, è indirizzato per conoscenza anche all’imprenditrice campana che il 27 agosto si è proclamata consigliera di Sangiuliano per i Grandi Eventi, salvo essere smentita dal Mic.
Insorge l’opposizione, che già nei giorni scorsi aveva annunciato interrogazioni sulla vicenda. «Bisogna che il ministro Sangiuliano riferisca al più presto al Parlamento: se non è in grado di spiegare, allora si dimetta. Meloni non può accettare una simile situazione. Se necessario, siamo pronti alla mozione di sfiducia», attacca da Italia Viva Ivan Scalfarotto. E dai dem Irene Manzi chiede la «convocazione urgente della commissione Cultura della Camera» per «un question time straordinario del ministro. Il silenzio di Sangiuliano – sottolinea – sta alimentando il sospetto che vi siano ricatti o altre questioni poco chiare che gli impediscono di rendere pubbliche dichiarazioni. Un ministro sotto ricatto non è tollerabile».
Datata 5 giugno, la mail fa riferimento alla serata di gala nell’ambito del G7 e parla dell’opportunità di organizzare il concerto nell’Anfiteatro e la cena riservata agli ospiti nella Palestra Grande. Ma soprattutto il testo – secondo Dagospia indirizzato al consigliere diplomatico Clemente Contestabile e al capo della segreteria del ministro Sangiuliano, Narda Frisoni; alle responsabili delle strutture organizzative e di comunicazione del sito, Maria Antonella Brunetto e Sara Daietti, tutti con account ministeriali, e per conoscenza all’indirizzo @gmail di Boccia – cita tra gli allegati «una sintesi con pianta dei possibili percorsi». A dispetto delle regole molto rigide che garantiscono la sicurezza del G7 e dei suoi partecipanti, informazioni riservate sarebbero dunque state messe a disposizione di «persone esterne all’amministrazione». Si fa inoltre cenno a sopralluoghi al sito archeologico in cui il 3 giugno Boccia ha accompagnato Sangiuliano.
Dal ministero di via del Collegio Romano tutto tace, dopo che lo staff di Sangiuliano nei giorni scorsi ha fatto sapere che Boccia non ha ruoli ufficiali. Intanto lei, imprenditrice di Pompei, 41 anni, continua il suo diario su Instagram, rilanciando l’articolo di Dagospia, chiedendosi ironicamente chi sia `la talpa´, pubblicando scatti che dimostrano come fosse con Sangiuliano nel sopralluogo a Pompei.
Immagini che arrivano dopo la nutrita serie di foto che la ritraggono con il ministro in occasione di diversi appuntamenti istituzionali, dal Taobuk festival di Taormina al Libro Possibile di Polignano a Mare, dalla Pinacoteca di Brera a Milano alla consegna delle chiavi di Pompei a Sangiuliano. E dopo le stories in cui ha rivendicato la sua versione dei fatti, puntando l’indice in particolare contro lo staff del Mic che ha negato di averla mai incontrata e contro la sua esclusione dalle chat Whatsapp di lavoro durante le ferie. Nei giorni scorsi Boccia ha anche attaccato Dagospia, sostenendo che il sito le ha attributo dichiarazioni che sarebbero risultate dal suo profilo ma che ha negato di aver mai pubblicato e ha bollato come fake.