Sulla Rai volano gli stracci tra Pd e M5s. «Il Pd è rimasto sulla posizione che era di tutte le opposizioni fino a ieri, al massimo dovete chiedere ad altri perché hanno cambiato posizione. Noi rimaniamo dell’idea che sia sbagliato rinnovare un Consiglio di amministrazione che sostanzialmente è già fuorilegge perché è già in vigore il Media Freedom Act. Giorgia Meloni sarà l’ultima premier che procederà alle lottizzazioni della Rai, ieri la maggioranza ha chiarito che questo Cda è votato per durare tre anni, che vuole dire che diversamente da quello che tutte le opposizioni hanno sostenuto, si rischia di rimandare al `duemilamai´ la riforma necessaria della governance della Rai per renderla indipendente da politica e partiti».
Lo ha detto la segreteria del Pd Elly Schlein, arrivando in Cassazione per la consegna delle firme sul referendum contro l’Autonomia differenziata
La replica di Conte
«Noi siamo stati sempre coerenti, non capisco perché c’è stata questa posizione del Pd, la rispetto è una loro decisione, ma voi comprendete che il CdA di una società, di un servizio pubblico deve essere assolutamente, doverosamente presidiato dalle forze di opposizione che devono avere dei rappresentanti per esercitare funzioni di vigilanza, di controllo, valutazione, bilancio e questa è la considerazione che abbiamo fatto con Avs. La spaccatura c’è stata da parte del Pd che ha deciso con Renzi» di non partecipare al voto per il rinnovo del CdA Rai.
Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, parlando con i cronisti davanti alla Cassazione dove si è recato con il comitato per la consegna delle firme per il referendum di abrogazione della legge sull’Autonomia differenziata.