Meloni stabilisce per legge che l'Egitto è un 'paese sicuro': solidarietà alla famiglia Regeni
Top

Meloni stabilisce per legge che l'Egitto è un 'paese sicuro': solidarietà alla famiglia Regeni

A seguito della sentenza del Tribunale di Roma riguardante il trattenimento dei migranti in Albania e il loro rientro in Italia, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge.

Meloni stabilisce per legge che l'Egitto è un 'paese sicuro': solidarietà alla famiglia Regeni
Preroll

globalist Modifica articolo

21 Ottobre 2024 - 21.54


ATF

A seguito della sentenza del Tribunale di Roma riguardante il trattenimento dei migranti in Albania e il loro rientro in Italia, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge. Il provvedimento mira a stabilire come norma primaria l’indicazione dei Paesi sicuri, con un elenco che verrà aggiornato periodicamente attraverso atti con forza di legge.

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha commentato: “La sentenza della Corte Ue non è stata correttamente interpretata”.

Il decreto legge intende risolvere l’impasse creato dalla decisione del Tribunale di Roma, che aveva rifiutato di convalidare il trattenimento di alcuni migranti nel centro di Gjader in Albania, poiché provenienti da Paesi ritenuti non sicuri. Con il nuovo decreto, la lista aggiornata dei Paesi sicuri, redatta dal ministero degli Esteri, acquisirebbe valore legale.

In particolare, nel dl approvato dal Consiglio dei ministri, sono stati rimossi i Paesi rispetto ai quali erano previste “eccezioni di carattere territoriale” (Camerun, Colombia e Nigeria). Il nuovo elenco è ora contenuto in un provvedimento con forza e valore di legge per evitare possibili disapplicazioni fondate su interpretazioni della “Direttiva Accoglienza” (la quale, tra l’altro, non appare “dettagliata e incondizionata”, rimettendo il suo recepimento ai singoli Stati membri).

Leggi anche:  Meloni chiama Netanyahu: 'Gli attacchi all'Unifil sono inaccettabili'

Ecco i “19 Paesi sicuri”

  L’elenco è ora composto da Paesi individuati secondo i criteri stabiliti dalla normativa europea (art. 2bis del decreto legislativo 25/2008) e dai riscontri rinvenibili dalle fonti di informazione fornite dalle organizzazioni internazionali competenti: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d’Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia.

Nordio: “Sentenza Corte Ue non è stata ben compresa”

  La sentenza della Corte Ue non è stata ben compresa”, ha spiegato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al termine del Consiglio dei ministri. “Il nocciolo della sentenza è che il giudice deve, nel momento in cui si pronuncia, dire in maniera esaustiva e completa, nel caso di specie, quali siano le ragioni per cui per quell’individuo quel determinato Paese non è ritenuto sicuro. Nelle motivazioni dei decreti al centro del dibattito in questi giorni” questo non c’è. 

“Dai giudici solo cinque righe di motivazioni”

 “Leggete i dieci decreti del tribunale di Roma e vedrete se, tolte le prime quattro pagine che hanno solo premesse tecnico giuridiche, le cinque righe dedicate a questa motivazione – spiega il ministro della Giustizia – siano in linea con i cinque lunghi paragrafi della sentenza”.

Leggi anche:  Meloni, vittimismo contro i giudici: accusa le istituzioni di fare opposizione

“Non c’è prova migranti arrivino da Paesi non sicuri”

 Nordio ha poi sottolineato che “i soggetti sono di cittadinanza incerta e la loro provenienza è dichiarata da loro stessi, non hanno documenti e non c’è nessuna prova che arrivino da determinati Paesi, il che significa devolvere all’arbitrio di queste persone la definizione dei parametri di sicurezza o meno dai quali dicono di arrivare”. 

Native

Articoli correlati