La tubercolosi (tb), ancora oggi, è la seconda causa di morte tra le malattie infettive dopo l’HIV a livello mondiale: ogni giorno nel mondo più di 200 bambini al di sotto dei 15 anni muoiono di tb e secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2012 ci sono stati 8,6 milioni di casi.
In un anno, però, oltre 74.000 decessi potrebbero essere evitati grazie ad una diagnosi precoce e all’uso di trattamenti adeguati. Proprio per una migliore gestione della malattia nei più piccoli, arrivano le linee guida per la prevenzione, diagnosi e terapia della tubercolosi in età pediatrica, proposte dalla Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP) e dalla Società Italiana di Pediatria (SIP), e presentate in occasione del 70/o Congresso italiano di pediatria.
Nei bambini, purtroppo, affermano i pediatri, la diagnosi di tb non sempre è facile e in Italia, sebbene si riscontri una bassa incidenza nella popolazione generale, la tubercolosi soprattutto in età pediatrica fa ancora paura. In Italia la tb in età pediatrica «rappresenta, nella maggior parte dei casi, una malattia prevenibile e curabile – evidenzia Susanna Esposito, presidente Sitip – ma è fondamentale impostare misure terapeutiche mirate, tenendo conto che attualmente molti farmaci potenzialmente utili non sono registrati per l’uso pediatrico e che il loro uso potrebbe complicare la gestione terapeutica». Le nuove linee guida, sottolinea l’esperta, «vogliono dunque essere strumenti utili per i pediatri per effettuare diagnosi efficaci con terapie adeguate».
Una «importante novità riguarda la diagnosi – sottolinea Alberto Villani, vicepresidente SIP – ed è rappresentata dalle nuove metodiche di laboratorio che consentono in tempi molto rapidi di identificare il germe della tb valutandone anche le specifiche sensibilità ai farmaci. Una applicazione estesa di queste metodiche favorirebbe una diagnosi più tempestiva e una terapia mirata con l’abbattimento delle resistenze».
Le linee guida, oltre al test cutaneo, analizzano quindi nel dettaglio anche nuovi test diagnostici disponibili. Particolare spazio viene inoltre riservato alla terapia, a come gestire gli eventi avversi e alla gestione delle forme di TB multiresistente. Le linee guida forniscono, anche, precise indicazioni riguardo il ricovero, l’eventuale necessità di isolamento, le regole per la riammissione in comunità e disciplinano la gestione dei contatti dei casi di TB.