Sclerosi multipla: triste primato mondiale per la Sardegna
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Sclerosi multipla: triste primato mondiale per la Sardegna

È la Sardegna ad avere il primato mondiale di incidenza di sclerosi multipla: lo rivela uno studio condotto all’università di Sassari.

Sclerosi multipla: triste primato mondiale per la Sardegna
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31 Luglio 2015 - 14.57


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Lo studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’università di Sassari, guidato da Stefano Sotgiu , rivela che la Sardegna è la regione dove è più diffusa questa malattia cronica infiammatoria autoimmune del sistema nervoso centrale.

Per giungere a queste conclusioni, l’equipe di Sotgiu, responsabile della clinica di Neuropsichiatria infantile dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari, ha esaminato cartelle cliniche e ambulatoriali e risonanze magnetiche di tutti i centri neuropsichiatrici, neurologici, riabilitativi territoriali e ospedalieri delle province di Sassari e Olbia-Tempio.

La scoperta di questo triste primato, contenuta nell’articolo “Epidemiologia della sclerosi multipla nella popolazione pediatrica del Nord Sardegna, è stata pubblicata sulla rivista scientifica European Journal of Pediatric.

A questo proposito Sotgiu spiega – “Dopo i traumatismi della strada, la sclerosi multipla è la più importante causa di disabilità nei giovani. La Sardegna è l’isola delle autoimmunità, si pensi, oltre alla SM, al diabete di tipo 1, alle tiroiditi, alla celiachia, patologie che colpiscono la popolazione sarda molto più che la gran parte del resto del mondo. Credo che ciò – conclude – abbia a che fare con la secolare lotta genetica dei sardi contro la malaria” (alla base della sclerosi ci sono carenze alimentari).

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Si tratta quindi un processo, che secondo gli studiosi ha portato alla selezione di globuli rossi lievemente modificati, utili per neutralizzare il plasmodio della malaria, collegato in seguito a patologie caratteristiche della popolazione sarda come le talassemie e il favismo. Pertanto, secondo i ricercatori, tutto questo può avere a che fare con il passato. Si ritiene cioè che una volta eradicata la malaria grazie al massiccio uso di Ddt, sconfitta la tubercolosi, i parassiti intestinali e le infezioni con i vaccini, è possibile che il dna dei sardi non abbia fatto in tempo a ritrasformarsi in concomitanza con le migliorate condizioni igienico-ambientali. Questo però sarà un dato da verificare, in quanto al momento si basa solo su un’ipotesi (sclerosi multipla, è tutta colpa di una proteina).

Tra SM e Cis, risultano ogni anno 3,5 nuovi casi ogni 100mila ragazzi nel nord Sardegna, e la prevalenza totale calcolata dallo studio è pari a 33,3 casi di sclerosi multipla definita o iniziale ogni 100mila under 18 (contro la sclerosi multipla, in Gran Bretagna c’è una cura).

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