Il virus Zika si sta diffondendo con una velocità cinque volte maggiore della dengue. A sostenerlo è stata la fondazione brasiliana Fiocruz (vincolata al locale ministero della Sanità). Il vicepresidente del reparto Ricerca e laboratori di riferimento della Fiocruz Rodrigo Stabile ha ricordato che la prima epidemia di dengue a Rio de Janeiro ci ha messo cinque anni per colpire il resto del Brasile. “Lo Zika ha invece impiegato meno di un anno”, ha sottolineato l’esperto.
Intanto il rischio che il virus possa diffondersi negli Usa ha spinto il Centro operazioni d’emergenza dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) americani ad alzare l’allerta al livello 1, il più alto. In altre tre occasioni era stato attivato lo stesso livello: per l’Ebola lo scorso anno, per l’influenza H1N1 nel 2009 e dopo l’uragano Katrina.
Gli esperti hanno fatto sapere che la zanzara Aedes Albopictus, la cosiddetta ‘tigre’, un potenziale vettore per il virus Zika, è presente in tutta l’Europa mediterranea anche se con molte meno conferme scientifiche rispetto alla ‘cugina’ Aedes Aegypti. Lo confermano le mappe aggiornate pubblicate dall’European Center for diseaes Control (Ecdc), agenzia dell’Ue per la lotta alle malattie infettive, secondo cui è possibile che si abbia qualche caso di infezione trasmessa da questa zanzara. La cartina elaborata dagli esperti europei vede la zanzara tigre, già responsabile di piccoli focolai europei di altri virus, dalla Dengue a Chykungunya, presente stabilmente nelle regioni che si affacciano sul Mediterraneo di Francia e Spagna, in tutta l’Italia, in Slovenia, Croazia e parte della Grecia, mentre è stata per ora solo segnalata in zone più continentali, fino all’Olanda. Sempre nel continente l’insetto è presente anche nelle regioni della Russia che si affacciano sul mar Nero, le uniche ad avere ancora anche la Aedes Aegypti.
Per affrontare l’emergenza, l’Agenzia europea del Farmaco (Ema) ha istituito una task force di esperti con conoscenza specializzata in vaccini e malattie infettive “per contribuire alla risposta globale alla minaccia del virus Zika”. Questo gruppo, fa sapere l’agenzia regolatoria su sito web, “sarà a disposizione per dare consigli su tutte le questioni scientifiche e normative”, con lo scopo di “supportare la ricerca e lo sviluppo di farmaci o vaccini contro il virus”. La decisione è stata presa a seguito della dichiarazione di emergenza internazionale da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità(Oms) il 1 febbraio scorso.
Governo del Brasile, nessun rischio a Giochi Rio.
“Il periodo in cui si svolgeranno le Olimpiadi di Rio de Janeiro è considerato non endemico per la trasmissione di malattie causate dalla zanzara Aedes aegypti, come Zika, dengue e chikungunya”: lo ha precisato il ministero della Sanità brasiliano in risposta al Comitato olimpico americano (Usoc). Quest’ultimo avrebbe dato indicazione che gli atleti Usa preoccupati per la loro salute dovrebbero valutare la rinuncia a partecipare ai Giochi. “Il Brasile – si legge in una nota del ministero della Sanita’ verde-oro – sta realizzando una grande mobilitazione per combattere la zanzara Aedes aegypti. Il governo federale, insieme a Stati e Comuni, sta compiendo uno sforzo per proteggere non solo i brasiliani, ma anche coloro che verranno nel nostro Paese per i Giochi”.
Ottimismo anche da parte del Comitato organizzatore di Rio 2016. “Lo Zika – ha sottolineato il portavoce Mario Andrada – non sarà un problema. La delegazione degli Stati Uniti sarà completa, perche’ nessuno rinuncerà alle Olimpiadi per via di una malattia che colpisce in estate (agosto è un mese invernale in Brasile, ndr)”. “Siamo ancora a febbraio, in pieno carnevale. Molte cose ancora devono succedere. Gli Usa libereranno i loro atleti”, ha concluso Andrada.
Nonostante queste rassicurazioni il Kenya potrebbe rinunciare a partecipare ai prossimi Giochi Olimpici se il virus Zika raggiungesse “livelli di epidemia”. Lo ha annunciato il presidente del Comitato olimpico kenyano, Kipchoge Keino. “Non abbiamo intenzione di far correre rischi alla nostra delegazione qualora il virus Zika raggiungessi i livelli di epidemia”.