Ecco i fossili delle farfalle preistoriche
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Ecco i fossili delle farfalle preistoriche

Sono state scoperte farfalle che anticipano di milioni di anni quelle moderne

Ecco i fossili delle farfalle preistoriche
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15 Febbraio 2016 - 11.34


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Ogni tanto, quando ci guardiamo intorno, dovremmo fermarci a pensare che tutto quello che la natura ci mostra probabilmente esiste da un quantitativo di tempo che noi non riusciamo nemmeno a immaginare. Alberi, animali, montagne: una storia di millenni.

I fossili sono il pulsante attraverso il quale ci ricordiamo di questo: sono, in un certo senso, “fotografie” di come il mondo era nell’epoca preistorica, all’alba della vita, milioni di anni fa.

Recentemente, in degli antichi depositi lacustri nel nord-est della Cina e del Kazakistan orientale, sono stati trovati dei fossili davvero ben conservati: tra questi, si sono potuti ammirare un certo numero di neurotteri estinti della famiglia delle Kalligrammatidae, riconducibili alla specie Oregramma illecebrosa. Si tratta di esemplari che, in alcuni casi, raggiungevano un’apertura alare di 16 cm – tra i più grandi insetti esistenti – e che condividono moltissime somiglianze con le farfalle di oggi.

Fino ad ora, la cattiva conservazione dei fossili di questo tipo aveva sempre ostacolato i tentativi di condurre un esame morfologico ed ecologico dettagliato delle Kalligrammatidae, ma questi nuovi fossili hanno dato la possibilità di scoprire che le farfalle moderne hanno condiviso un antenato comune con le farfalle fossili, 320 milioni di anni fa.

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I fossili presentano “macchie” a forma di occhi sulle ali – le stesse che oggi si possono vedere sulle farfalle gufo – come elegante meccanismo di difesa per allontanare i predatori, un apparato boccale a forma di tubo per succhiare e molte altre caratteristiche che le fanno assomigliare alle farfalle moderne.

Per chiunque fosse interessato ad approfondire l’argomento, esiste un interessante studio al riguardo. Per tutti gli altri, il consiglio è quello di aprire la finestra, uscire e guardare il mondo, per ricordare che il tempo e lo spazio esistono da un’eternità.

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