Una novità scientifica interessante: è stato scoperto il “timer” molecolare dell’invecchiamento: si tratta della proteina Tzap, che si lega alle estremità dei cromosomi delle cellule agendo come un vero e proprio “barbiere” per regolarne la lunghezza. La scoperta, che potrà aiutare a controllare i processi di degenerazione cellulare legati all’età e ai tumori, è pubblicata su Science dal gruppo dell’italiano Eros Lazzerini Denchi allo Scripps Research Institute di La Jolla, in California.
Le estremità dei cromosomi, i cosiddetti telomeri, «rappresentano l’orologio della cellula», spiega Lazzerini Denchi. «Noi nasciamo con i telomeri di una certa lunghezza e, ogni volta che la cellula si divide, i telomeri si accorciano un po’. Quando diventano troppo corti, la cellula non può più dividersi» e inizia così il processo di invecchiamento.
«Questo orologio cellulare – sottolinea l’esperto – deve essere finemente regolato», per due motivi: da un lato, deve permettere un numero sufficiente di divisioni cellulari per garantire lo sviluppo dei diversi tessuti dell’organismo e il loro rinnovo; dall’altro lato, invece, deve evitare che avvenga una proliferazione incontrollata, tipica delle cellule tumorali.
La chiave di tutto è la proteina Tzap, «che determina la lunghezza massima dei telomeri – precisa Lazzerini Denchi – permettendo alla cellula di proliferare, ma non troppo». Come un premuroso barbiere, Tzap si lega ai telomeri che restano un po’ troppo lunghi e li regola, dando una “spuntatina” solo quando necessario per evitare che aprano la strada al cancro.
Invecchiamento: il 'timer' molecolare è stato scoperto
Si tratta della proteina Tzap, che si lega alle estremità dei cromosomi delle cellule
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12 Gennaio 2017 - 21.35
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