In quarant'anni nel mondo decuplicati i casi di obesità infantile e giovanile
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In quarant'anni nel mondo decuplicati i casi di obesità infantile e giovanile

Se continuerà questa tendenza, entro il 2022 il numero dei soggetti in sovrappeso in età giovanile supererà quelli sotto peso. Paradossalmente, cresce la percentuale anche nei Paesi a basso o medio reddito

Obesità giovanile
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11 Ottobre 2017 - 09.57


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In quarant’anni il numero dei bambini obesi nel mondo è aumentato di dieci volte.
Nel 2016, nel mondo,124 milioni di giovani di età compresa tra i 5 ed i 19 anni sono stati considerati obesi, una cifra che rimane sotto i 192 milioni di bambini sotto peso.
Un fenomeno che riguarda tutte le regioni del mondo e fa ritenere che, entro il 2022, se rimarranno le tendenze attuali, il numero dei soggetti obesi in età giovanile supererà quelli sotto peso.
A fronte del 124 milioni di giovani obesi del 2016, nel 1975 – secondo uno studio condotto dall’Imperial college di Londra e dall’Organizzaizone mondiale della sanità – erano ”solo” 11 milioni.
I Paesi più colpiti dall’obesità giovanile si trovano nelle isole della Polinesia (nelle Cook ne è affetto più del 30 per cento della fascia d’eta), mentre negli Stati Uniti, Egitto o Arabia Saudita raggiunge o supera il 20% . Sebbene il fenomeno venga ritenuto un problema dei Paesi ricchi, lo studio ha rilevato una crescita continua in quelli a basso o medio reddito.
Di contro, il numero di bambini e adolescenti sotto peso è diminuito lentamente dal 2000 – ad eccezione del Sud e Sud-Est asiatico e dell’Africa centrale, orientale e occidentale -. Fino al 2016 i 192 milioni di bambini con questo problema erano in condizioni di sotto peso moderato o grave. Il peso troppo basso aumenta i rischi di malattie infettive e questo è preoccupante per quei Paesi tradizionalmente più esposti.
“C’è ancora bisogno di politiche che incoraggino la sicurezza alimentare nei Paesi a basso reddito e nelle famiglie. (…) Ma i nostri dati mostrano che il passaggio dal sotto peso all’obesità o al sovrappeso può accadere rapidamente “, dice il professor Majid Ezzati dell’Imperial College di Londra, che ha coordinato lo studio.
“Pochissimi politiche e programmi cercano di rendere accessibile alle famiglie povere cibi sani come i cereali integrali e frutta fresca e verdura”, si legge in una nota che accompagna lo studio.

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