L'infettivologo: "Falso che il coronavirus possa restare nell'aria ed emesso da chi corre"
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L'infettivologo: "Falso che il coronavirus possa restare nell'aria ed emesso da chi corre"

Marcello Tavio, direttore della Unità operativa di Malattie infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona: "il virus si prende solo con contatto diretto con una persona contagiata".

Coronavirus e jogging
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20 Marzo 2020 - 17.25


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Tante bufale e ormai anche l’epidemia ha alcuni tratti che sembrano chiacchiere da bar.
“Mi oppongo a ipotesi buttate lì e suffragate da qualche ‘esperto'”, in merito, ad esempio, al fatto che il nuovo coronavirus possa restare nell’aria, emesso da chi corre per strada e quindi, arrivando qualche istante dopo durante una corsa, si possa essere infettati.
“Non c’è nessuna evidenza che il virus possa essere acquisito per via aerea all’aperto, se non con il contatto diretto con una persona contagiata”.
E’ perentorio Marcello Tavio, direttore della Unità operativa di Malattie infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona e presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), commentando le notizie che circolano sul correre all’aperto.
Attività, comunque, sul punto di essere vietato a causa di rischiosi assembramenti visti in molte città.
“Sono allarmismi scellerati – ribadisce l’esperto – che generano terrore ingiustificato nella popolazione. E attenzione: quando le persone hanno timore si comportando in maniera razionale, ma se scaturisce il panico si diventa irrazionali. Io non commento le norme, ma mi limito a ribadire i presupposti che servono al legislatore per prendere una decisione. E i presupposti sono che questa malattia passa da persona infetta a persona sana con il contatto e quello che si deve evitare massimamente è questo contatto. Le strade che si possono intraprendere per farlo sono diverse: si può arrivare ai casi più estremi, con la limitazione della libertà individuale in tutte le forme possibili e immaginabili – conclude – ma ribadisco che per non far circolare il virus sarebbe sufficiente individuare tutte le persone infette e malate, perché sono visibili”.

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