Quarantene e ricerca dei contatti dei contagiati: così Roma non è diventata come Madrid
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Quarantene e ricerca dei contatti dei contagiati: così Roma non è diventata come Madrid

Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus Bio-Medico spiega come nella Capitale e nel Lazio il coronavirus non abbia 'sfondato'. "Ma guai a rilassarsi..."

Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus Bio-Medico
Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus Bio-Medico
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2 Aprile 2020 - 09.29


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Roma poteva essere come Madrid ma non è accaduto. Perché? In una intervista al Messaggero lo ha spiegato il professor Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus Bio-Medico.
“C’è un paradosso – ha detto il medico -: i due turisti di Wuhan che furono ricoverati allo Spallanzani il 29 gennaio hanno non dico salvato, ma aiutato Roma a evitare una diffusione massiccia del contagio”.
In effetti, ha ricordato il quotidiano romano, quando la Lombardia è stata travolta dallo tsunami di Covid-19, quando successivamente c’è stata la fuga dal nord anche verso Roma, in molti si aspettavano una catastrofe sanitaria imminente anche nella Capitale – ha aggiunto -. Bene, a cinquanta giorni dal paziente uno di Codogno e a più di tre settimane dalla fuga dal nord, Roma è certamente in grave sofferenza, ma non ha mai assistito all’aumento esponenziale di casi di positività come in Lombardia; ha sempre viaggiato a un ritmo di crescita di casi positivi prima al 20, poi al 10, ora attorno al 5-6 per cento considerato sostenibile.
Ha aggiunto Massimo Piccozzi: “Sono stato il primo a pubblicare uno studio su questi due cinesi, utilizzando le loro sequenze genomiche, e ho dimostrato che erano già infetti quattro o cinque giorni prima di arrivare a Roma. Averli individuati a fine gennaio, ci ha fatto capire che noi potevamo avere un problema. Forti di quell’esperienza abbiamo fatto partire subito i meccanismi dell’isolamento e delle quarantene. Per ogni caso positivo successivo, nel Lazio si è sempre riusciti a individuare tutti i contatti, a isolarli”.
Il professore ha poi concluso: “Non dite pericolo scampato. Il momento più pericoloso è quando la curva comincia a scendere, la gente si rilassa e pensa che è finita. Ma sarà finita solo dopo tre o quattro settimane in cui ogni giorno i nuovi casi sono a zero”.

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