Burioni: "Non conosciamo ancora i numeri reali dell'epidemia, non sono ottimista"
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Burioni: "Non conosciamo ancora i numeri reali dell'epidemia, non sono ottimista"

Il virologo: "Serve uno studio su un campione indicativo della popolazione per non navigare nel buio. È indispensabile, poi, un tracciamento digitale dei casi di contagio".

Il virologo Roberto Burioni
Il virologo Roberto Burioni
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15 Aprile 2020 - 09.42


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Le cose non vanno bene. Il calo dei contagi non c’è ancora e quello che si vede è solo un calo del trend di crescita.
Impossibile fare previsioni” su eventuali nuove ondate di contagi da coronavirus. “Non conosciamo ancora bene questo virus, non sappiamo neanche se con la bella stagione si trasmetta meno”.
Per il virologo dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, Roberto Burioni, però una cosa è certa: vanno evitate ripartenze selvagge. E se “la decisione di ripartire è politica”, la scienza può “minimizzare il rischio”. Primo passo: “Bisogna sapere che dimensione ha l’epidemia. I numeri che ci danno non sono reali. Serve uno studio su un campione indicativo della popolazione per non navigare nel buio. È indispensabile, poi, un tracciamento digitale dei casi di contagio”. Il virologo spiega la sua visione in un’intervista oggi su ‘Qn’.
E ammette anche i suoi timori: “Mi fa paura l’ipotesi di dover combattere contro il nemico senza armi. Non sono ottimista. Potrebbero verificarsi nuovi focolai e sarebbe un problema. Ho paura che le aziende non abbiano gli strumenti, per questo bisogna cominciare ora a prepararsi alla riapertura”.
Per le aziende, secondo Burioni, “ci sono 5 regole fondamentali: misurazione della temperatura all’entrata, mascherine per tutti i lavoratori, gel igienizzanti e disinfettanti per superfici, distanziamento sociale evitando assembramenti in mense e spogliatoi, smart working”. In particolare quest’ultimo “va favorito il più possibile”.
Quanto alla valutazione sulla possibilità di imporre investimenti alle aziende in sicurezza, che vadano dalle porte automatiche fino all’ampliamento degli spazi di lavoro, Burioni osserva che “chiedere di installare tutte queste cose è dura in 15 giorni, ma mettere a disposizione del gel igienizzante è già importante”.
Il virologo accenna anche al tema dell’accordo sindacati-Fca per una ripartenza sicura e dell’impegno da lui profuso su questo fronte. “Abbiamo stilato le regole di fondo”. Poi “ogni azienda ha un suo processo produttivo e deve studiare la propria strategia. Con Fca mi sono impegnato tanto, è stato un grande lavoro di squadra. Spero di aver dato un contributo al Paese”.

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