Burioni su Covid-19: "Se i guariti non fossero protetti sarebbe una notevole eccezione"
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Burioni su Covid-19: "Se i guariti non fossero protetti sarebbe una notevole eccezione"

Il virologo: "Ffinora tutte le infezioni virali respiratorie forniscono un certo grado di protezione. ma con questo nuovo ancora non sappiamo"

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26 Aprile 2020 - 16.45


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Un virus ancora ignoro e nessuno sa a cosa andiamo incontro: “Posto che ancora non sappiamo se ci si può reinfettare” dopo avere contratto e superato un’infezione da Sars-CoV-2, “finora tutte le infezioni virali respiratorie forniscono un certo grado di protezione. Questo virus ovviamente potrebbe essere il primo a non fornirla, ma sarebbe una notevole eccezione”.
Così il virologo Roberto Burioni, citato sul suo portale ‘Medical Facts’ da Guido Silvestri, scienziato italiano negli Usa dove insegna alla Emory University di Atlanta.

Silvestri ha dedicato un intervento, pubblicato anche sulla sua pagina Facebook, all’analisi di quanto affermato dall’Organizzazione mondiale della sanità sul tema della patente di immunità: “Non c’è al momento evidenza che le persone che sono guarite da Covid-19 ed hanno anticorpi sono protette da una seconda infezione”, ha scritto l’agenzia Onu per la salute.
“Sono molte – osserva Burioni – le situazioni in cui un basso livello di anticorpi è comunque sufficiente per ostacolare il virus nelle delicate fasi di ‘establishment’ di infezione e la pronta risposta dovuta alla comunque presente memoria immunologica risulta protettiva”.

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