Per Locatelli i bambini infettano. Per Crisanti no: a chi dobbiamo credere?
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Per Locatelli i bambini infettano. Per Crisanti no: a chi dobbiamo credere?

Il presidente del Consiglio superiore di sanità pensa che i piccoli possano infettare in famiglia. Per il virologo dell'Università di Padova non sono un rischio

Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css)
Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css)
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26 Aprile 2020 - 15.58


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È vero che si tratta di un virus nuovo. Ma è altrettanto vero che in molti casi abbiamo sentito autorevoli esperti dire cose in totale contraddizione tra di loro. E allora il problema per i singoli e le famiglie è: a chi credere? Dobbiamo essere attentissimi ai bambini che infettano gli anziani e non lasciarli andare a scuola? O possiamo essere tranquilli perché i piccoli non si infettano e non infettano?
“I bambini “meritano il massimo delle attenzioni. L’indicazione che il Comitato tecnico scientifico ha cercato di dare, nel rispetto delle misure, è che i bambini abbiano una vita il più possibile ripristinata rispetto alla normalità”.

Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e componente del comitato tecnico scientifico su Covid-19 Franco Locatelli, ospite di Mezz’ora in più su Rai3.
Ma l’esperto ha precisato anche un altro aspetto sul tema bimbi e coronavirus: “Fortunatamente i bambini sono esposti ad un rischio infinitamente più basso di sviluppare la patologia, rispetto ai soggetti anziani, ma possono essere significativamente infettivi e non abbiamo dati solidi per poter dire che lo siano in maniera marcatamente ridotta rispetto agli adulti”.
Ma solo pochi giorni fa erano state dette cose totalmente opposte dal virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti: lo studio effettuato sulla popolazione di Vo Euganeo, paese in provincia di Padova che il 21 febbraio è diventato il primo cluster di coronavirus in Veneto, ha evidenziato che “i bambini sotto i 10 anni, seppure conviventi con infettati in grado di infettare, non si infettano. E se sono negativi non infettano”.
Il problema, quindi, è “come portare questi bambini a scuola”. Perché “io mi immagino i cancelli a scuola con tutte le mamme che iniziano a parlare, e non è questo quello che si vuole creare”.
Chi ha ragione?

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