I medici perplessi sul ritorno a messa: "I rischi ci sono ancora, sarebbe stato meglio aspettare"
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I medici perplessi sul ritorno a messa: "I rischi ci sono ancora, sarebbe stato meglio aspettare"

Massimo Galli e Fabrizio Pregliasco spiegano perché aprire le chiese alle celebrazioni con fedeli il 18 maggio sia una problema: "Ogni assembramento aumenta i rischi"

Messa nelle chiese in tempi di Covid-19
Messa nelle chiese in tempi di Covid-19
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8 Maggio 2020 - 08.35


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E’ stato un caso molto dibattuto, ma alla fine è stata una scelta politica: dal 18 maggio ripartono le messe con i fedeli, ma i medici sono preoccupati e non nascondono un certo pessimismo, spiegando che sarebbe stato meglio rimandare ancora di qualche giorno la riapertura delle chiese.
“Sopratutto gli anziani devono stare bene attenti … se restano a casa ancora un po` non è una cattiva idea”, ha detto ad Agorà su Rai Tre il professor Massimo Galli, direttore dell’istituto di Scienze Biomediche all’ospedale Sacco di Milano.
A Radio Capital, invece, il virologo Fabrizio Pregliasco ha ricordato che “dal punto di vista del rischio di avere assembramenti” la riapertura delle chiese “li aumenta: ogni rubinetto di apertura crea problematiche. Spero e credo che venga attuato nel miglior modo possibile, è una questione soprattutto di responsabilità e di autoconvincimento, che non è ancora finita, che non siamo fuori dal rischio. Io avrei aspettato ancora un po’”.
Per Pregliasco “il rischio è più elevato per gli anziani, quindi è necessario che ci siano misure stringenti, eventualmente anche, e qui servirà un impegno da parte dei parroci, moltiplicare le occasioni di incontro, dare maggiori occasioni di essere presenti al rito, per garantire il massimo distanziamento. L’organizzazione e la responsabilizzazione saranno elementi determinanti. Magari si potrebbero prevedere prenotazioni online, come stiamo immaginando per le attività sanitarie e altri ambiti. Bisogna migliorare l’efficienza e la sicurezza di questi momenti di raccoglimento”, ha concluso.

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