“Non è pensabile e sarebbe anche inutile ‘tamponare’ tutti alla frontiera. Bisognerà fare molta attenzione, ci vuole un’attenta sorveglianza che colga l’apparire di eventuali focolai prima che si diffondano”: questo è il consiglio che l’infettivologo Massimo Galli dà a regioni come Puglia, Calabria e Sardegna per ricevere i turisti e per “vacanze serene”. Il professore della Statale, in un’intervista al Fatto Quotidiano, parla della necessità di maggiori controlli e dell’importanza di effettuare il “triplete”, il protocollo basato su tre test.
In questo paese sembra che ci sia un atteggiamento prevalente nelle autorità sanitarie a disincentivare il test sierologico. Un errore gravissimo, specie se non viene data al più presto la chiara indicazione che chi risultasse IgG positivo e tampone negativo può rientrare a svolgere le sue normali attività.
Il triplete è stato applicato alla Pirelli, ed è adottato in tutta Italia dalle società private. Ecco come funziona il test che fa parte dello studio epidemiologico avviato su quattro comuni lombardi da Galli.
Facciamo prima i test rapidi pungidito a tutti. Poi, solo ai positivi alla rilevazione di IgG o IgM (gli anticorpi stabili o quelli di inizio malattia, ndr) facciamo anche il test venoso quantitativo (stiamo utilizzando più di un metodo) e infine il tampone. Questi ultimi due esami li facciamo non solo ai positivi ma anche a un campione dei negativi al kit pungidito, come controllo. Il tutto, sottolineo, a spese del progetto, fino a che avremo donazioni per questa ricerca.
Il test terminato a Castiglione D’Adda è stato un successo.
Abbiamo terminato il test a Castiglione d’Adda ed è stato un grande successo: 4.250 rilevazioni su 4.550 abitanti. Abbiamo iniziato i test anche a Carpiano e poi concluderemo con Vanzaghello e Suisio. E forse non ci fermeremo qui.
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