Speranza: "Seconda ondata Covid possibile, rafforziamo il Sistema sanitario nazionale"
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Speranza: "Seconda ondata Covid possibile, rafforziamo il Sistema sanitario nazionale"

Il ministro della Salute: "In Italia e in Europa la curva dei contagi da Sars-CoV-2 si è notevolmente piegata, ma questo purtroppo non è vero in tantissimi posti del mondo".

Il ministro della Salute, Roberto Speranza
Il ministro della Salute, Roberto Speranza
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2 Luglio 2020 - 08.29


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Nessun allarmismo ma nemmeno l’irresponsabile liberi tutti a cui si sta assistendo. Una seconda ondata in autunno? “La comunità scientifica non la esclude. Non è certa. E noi ci auguriamo chiaramente che non ci sia”.

Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto oggi alla trasmissione “Agorà estate’ su Rai3, che ha spiegato come sarà affrontata un’eventuale nuova emergenza.
“La comunità scientifica dice che è possibile una seconda ondata – ha aggiunto Speranza – e di fronte a questo noi possiamo fare due cose. La prima: conservare atteggiamenti di prudenza, di cautela. In modo particolare seguire le tre regole essenziali: l’uso delle mascherine; evitare assembramenti e mantenere distanza di sicurezza di almeno un metro; conservare misure igieniche a partire dal lavaggio delle mani. E’ questo che chiediamo ai cittadini. La seconda cosa che possiamo fare riguarda le istituzioni. Dobbiamo continuare a rafforzare il Servizio sanitario nazionale. Negli ultimi 5 mesi abbiamo messo sul Ssn più soldi che negli ultimi 5 anni”, ha precisato il ministro precisando che “per me è solo l’inizio”.
Prudenza sui paesi extra-Schengen
In Italia e in Europa la curva” dei contagi da Sars-CoV-2 “si è notevolmente piegata”, ma “questo purtroppo non è vero in tantissimi posti del mondo. Se si guarda l’evoluzione del coronavirus a livello globale, queste sono le settimane più difficili”.

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Ha aggiunto Roberto Speranza.
“In Nord America, in Sud America, in Asia ci sono ancora numeri molto problematici”, ha rilevato il titolare della Sanità, chiamato a commentare l’ordinanza sugli arrivi dai Paesi extra Schengen. “Non possiamo non vedere quello che accade in giro per il mondo, dove oggi la situazione del coronavirus è peggiore rispetto alle settimane precedenti. Noi, che con fatica siamo usciti” dalla fase di emergenza “grazie in modo particolare al comportamento dei cittadini e alle misure adottate”, per adesso “abbiamo bisogno di avere un po’ di cautela in più – ha ammonito il ministro – per evitare di sacrificare il lavoro fatto finora”.

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