Il report dell'Iss: "Ancora focolai, anche grandi, ma l'aumento dei casi Covid ..."
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Il report dell'Iss: "Ancora focolai, anche grandi, ma l'aumento dei casi Covid ..."

Il report sulla seconda metà di giugno: Rt nazionale non preoccupa, ma in 5 regioni superiore a 1. Oggi contagiati in aumento

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10 Luglio 2020 - 16.57


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In numeri, anche se lentamente, scendono. La criticità resta bassa. Ma il pericolo è tutt’altro che scampato. Ed è importante essere ancora prudenti. Sono gli elementi principali del report dell’ultimo report dell’Iss sul Covid in Italia.

“Sebbene le misure di lockdown in Italia abbiano permesso un controllo efficace dell’infezione da SARS-CoV-2, persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti”, si legge nel rapporto. “Il numero di nuovi casi di infezione rimane nel complesso contenuto”, grazie “alle attività di testing-tracing-tracking che permettono di interrompere potenziali catene di trasmissione sul nascere”.

Non sorprende quindi, sottolinea il report, “osservare un numero ridotto di casi che richiedono ospedalizzazione in quanto, per le caratteristiche della malattia Covid-19, solo una piccola proporzione del totale delle persone che contraggono il virus SARS-CoV-2 sviluppano quadri clinici più gravi. Questo risultato, atteso in base alla strategia adottata nella fase di transizione, permette di gestire la presenza del virus sul territorio, in condizioni di riapertura, senza sovraccaricare i servizi assistenziali”.

La situazione insomma, relativa prevalentemente alla seconda metà di giugno, è” complessivamente positiva con piccoli segnali di allerta relativi alla trasmissione. Al momento i dati confermano l’opportunità di mantenere le misure di prevenzione e controllo già adottate dalle Regioni”.

E’ necessario comunque, conclude il rapporto, “mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali, continuare a rafforzare la consapevolezza e la compliance della popolazione, realizzare la ricerca attiva ed accertamento diagnostico di potenziali casi, l’isolamento dei casi confermati, la quarantena dei loro contatti stretti. Queste azioni sono fondamentali per controllare la trasmissione ed eventualmente identificare rapidamente e fronteggiare recrudescenze epidemiche”.

Nelle ultime 2 settimane, l’indice Rt – che evidenzia l’andamento del contagio – è stato superiore a 1 in 5 regioni, ma il dato nazionale è inferiore al livello che desta allarme.  “Complessivamente – si legge nel report – il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da Sars-CoV-2 in Italia rimane a bassa criticità con un’incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni (periodo 22 giugno-5luglio) di 4,3 per 100.000 abitanti, in lieve diminuzione”.

I dati di oggi

Salgono, rispetto a ieri, i nuovi contagiati: sono 276. 12 le vittime, 295 i guariti. 

Il numero complessivo delle vittime dall’inizio dell’emergenza si avvicina a 35mila decessi: con le 12 in più rispetto a ieri, sono 34.938 le persone morte con coronavirus.

Il numero totale dei contagi in Italia è salito a 242.639: la Lombardia resta la regione con l’incremento giornaliero più consistente (135), seguita dall’Emilia-Romagna (53) e dal Lazio (23).
Le quattro regioni senza nuovi casi rispetto a ieri sono Sicilia, Valle d’Aosta, Molise e Basilicata.

Attualmente, sono 13.428 le persone positive al coronavirus, 31 in meno rispetto a ieri. Calano anche i malati in terapia intensiva (65, 4 in meno rispetto al bollettino del giorno precedente) e i ricoverati con sintomi (844, -27). Da ieri, infine, sono stati eseguiti 47.953 tamponi, di cui 11.505 in Lombardia, per un totale di 5.854.621.

 Attualmente, sono 13.428 le persone positive al coronavirus, 31 in meno rispetto a ieri. Calano anche i malati in terapia intensiva (65, 4 in meno rispetto al bollettino del giorno precedente) e i ricoverati con sintomi (844, -27). Da ieri, infine, sono stati eseguiti 47.953 tamponi, di cui 11.505 in Lombardia, per un totale di 5.854.621 dall’inizio dell’emergenza. 

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