Interessante anche se – va detto – riguarda solo l’atto sessuale in se. Ma che il virus possa essere trasmesso con le goccioline o per via aerea è un rischio che permane, soprattutto se non c’è distanziamento sociale.
Uno studio dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, coordinato dal direttore dell`Unità operativa complessa di Dermatologia professoressa Gabriella Fabbrocini, in collaborazione con le Uoc. di Urologia e Malattie Infettive, ha vagliato la possibilità di trasmissione del Sars-CoV-2 Rna per via uro-genitale.
Rna del virus, infatti, è stato trovato in vari organi, dai polmoni all’intestino, dai testicoli ai reni, e c’erano diversi motivi per supporre una trasmissione del CoVid attraverso vie alternative al droplet respiratorio.
Per valutare il rapporto tra nuovo coronavirus e sistema uro-genitale, quindi, sono stati eseguiti tamponi uretrali e rettali su un cluster di 10 pazienti affetti da CoVid e in condizioni cliniche di diversa gravità, seguiti dall’Unità di malattie infettive federiciana: tutti hanno dato esito negativo.
“Lo studio – spiega la professoressa Gabriella Fabbrocini, direttrice della Dermatologia federiciana – dimostra per la prima volta che il virus non colpirebbe il tratto urinario e perciò non potrebbe essere trasmesso attraverso le urine. La negatività al virus dei tamponi uretrali si è dimostrata indipendente dallo stadio e dalla gravità della malattia. Lo studio, che richiede ovviamente ulteriori indagini, potrebbe costituire una svolta per capire il rapporto tra Sars-CoV-2 e sistema uro-genitale”.
Nel team che ha condotto la ricerca gli urologi Ciro Imbimbo e Lorenzo Spirito, l`infettivologo Ivan Gentile e la dermatologa Angela Patrì.
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