“L’effetto cancerogeno degli Uv, inclusi gli UvB, è noto da tempo, sono classificati come agenti cancerogeni certi dall’Oms”. Francesco Bochicchio, fisico dell’Istituto Superiore di Sanità, commenta al Corriere della sera, la possibilità di ricorrere a “una camera elettromedicale” dove irradiare i pazienti per 3 minuti e ottenerne la guarigione dal coronavirus.
L’ipotesi che i raggi ultravioletti – “classificati come agenti cancerogeni certi dall’Oms” – possano essere una valida cura anti-covid incontra lo scetticismo del fisico.
“Non mi risulta siano state ancora validate terapie anti Covid a base di Uv. Va ricordato che gli ultravioletti, che a seconda della frequenza si dividono in UvA, UvB e UvC, sono pericolosi per la salute tanto che ci proteggiamo dai raggi solari con le creme ed esistono normative per limitare l’uso di lampade abbronzanti che l’Oms raccomanda di non utilizzare”
Tuttavia nella lotta contro la pandemia possono avere una loro utilità:
“Gli ultravioletti C sono noti da tempo come antibatterici, utili per sanificare attrezzi e ambienti disattivando il virus. Mai però in presenza delle persone. Parliamo di attrezzi e ambienti, non di cura per l’uomo”
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