Il Comitato tecnico scientifico: "Il canto alle lezioni di musica è meglio evitarlo"
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Il Comitato tecnico scientifico: "Il canto alle lezioni di musica è meglio evitarlo"

Kyriakoula Petropulacos al Corriere: "Cantare e urlare aumentano lo spargimento di goccioline che se, infette, hanno la capacità di contagiare"

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1 Settembre 2020 - 08.37


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Il canto alle lezioni di musica? Meglio evitare, a meno di non essere dovutamente distanziati. Perché “cantare e urlare aumentano lo spargimento di goccioline che se, infette, hanno la capacità di contagiare”. Lo dice, intervistata dal Corriere della Sera, Kyriakoula Petropulacos, componente del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid e direttore della sanità in Emilia- Romagna. ”È difficile pensare che tutti in una classe si ricordino che è saggio non alzare la voce o restare in silenzio ma se lo facesse la maggioranza sarebbe sufficiente”, osserva l’esperta.

“Le conoscenze sulle potenzialità di contagio nell’età scolare sono incomplete e questo impedisce di prendere posizioni definitive”. “Potremmo essere costretti a modificare certe scelte. In alcuni casi però abbiamo potuto dare indicazioni operative condivise, ad esempio cosa fare quando si scopre un alunno positivo”.

Alla domanda: è scontato che aumenteranno i focolai? L’esperta risponde:

“Non è affatto scontato, anzi. È una grande sfida che si può superare con la partecipazione di tutti. Il coinvolgimento della famiglia è fondamentale. Chiediamo ai genitori di misurare più spesso la febbre ai figli anche semplicemente poggiando la mano sulla fronte o usando il termometro mentre fanno colazione”. Sulle mascherine ricorda poi: “Voglio tranquillizzare i genitori. Non sono in alcun modo un rischio per la salute se il ragazzo è sano, possono dare qualche problema solo agli asmatici. Anche tenerle addosso diverse ore non è pericoloso. Non impediscono il respiro. Al massimo sono fastidiose ma ci si abitua”.

In merito alle criticità da affrontare spiega poi: “Il punto critico sono proprio i comportamenti individuali e infatti sarà molto importante la sensibilizzazione degli studenti. Nessuna precauzione funziona, neppure la più rigorosa, se non viene rispettata. Come risponderanno i ragazzi e le famiglie? È un’incognita. Ci vorrà attenzione nell’evitare comportamenti finora considerati innocui, tipici degli alunni specie durante la ricreazione, e che oggi potrebbero essere un rischio”.

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