In un’intervista alla Stampa, l’epidemiologo dell’Iss Patrizio Pezzotti, che cura il rapporto mensile sulla mortalità da Covid, annuncia l’impennata nei decessi: “Tra un paio di settimane la curva dei morti salirà a un centinaio al giorno. Tra la comparsa dei sintomi e il decesso trascorrono mediamente due settimane, perciò le oltre 40 vittime che contiamo oggi sono quelle che si sono ammalate quando avevamo poco più di 1600 contagi al giorno. Ora, con quasi seimila contagi in un giorno e con il nostro tasso di letalità, la curva dei decessi tra un paio di settimane è destinata a sfiorare le tre cifre”.
Carlo Palermo, segretario nazionale dell’Anaao (il più rappresentativo sindacato dei camici bianchi ospedalieri) si dice preoccupato sulla situazione degli ospedali l’andamento dei contagi negli altri Paesi Ue: “Se dovessimo assistere a un aumento esponenziale dei casi come sta accadendo in altri Paesi europei, il nostro sistema ospedaliero può tenere altri due mesi al massimo”.
Come osserva il virologo Andrea Crisanti, inoltre, “noi rischiamo di avere una mortalità più alta, perché se nel nord Europa gli anziani vivono per conto proprio, in Italia restano spesso in famiglia. Dove però avviene oltre il 70% dei contagi”.
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