In un’intervista al “Corriere della Sera”, Alberto Villani, pediatra del Bambino Gesù e componente del Cts, spiega perché non devono essere toccati i luoghi dell’istruzione: “Solo se si decidesse di chiudere tutto la scuola dovrebbe essere sacrificata. Ma se si continuasse a procedere per gradi sarebbe l’ultima a dover piegarsi al lockdown”.
“La scuola – spiega – non è fonte di casi positivi e focolai. I contagi non si sono sviluppati in classe ma nell’ambiente esterno. È il luogo più sicuro, qui le regole sono pienamente rispettate perché c’è chi è preposto a farle rispettare. E se anche un bambino con infezione da Sars-CoV-2 entra in aula è molto difficile che possa trasmettere il virus ai compagni dato che indossa la mascherina, è obbligato a lavare le mani e a stare distanziato”.
Il medico poi conclude: “Chiuderla significherebbe privare i ragazzi di un luogo controllato dove possono incontrarsi senza rischiare il contagio. E poi i bambini di elementari e medie sono i più bravi nel rispettare le regole, molto più degli adulti”.
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