Palù tranquillizza tutti: "Non esiste una terza ondata perché le pandemie non durano più di 2 anni"
Top

Palù tranquillizza tutti: "Non esiste una terza ondata perché le pandemie non durano più di 2 anni"

Il virologo del cosidedetto 'partito' anti-Crisanti : "In questi mesi è aumentata la contagiosità del virus ma non la sua letalità"

Giorgio Palù
Giorgio Palù
Preroll

globalist Modifica articolo

5 Novembre 2020 - 08.21


ATF

Che dice Giorgio Palù, past president delle Società italiana ed europea di virologia? “Il picco? Di solito, per i virus respiratori come il Covid-19, è tra gennaio e febbraio. C’è chi preconizza una terza, quarta e quinta ondata, ma nessuna pandemia dura più di 2 anni”. 

Lo scienziato risponde a chi si chiede quanto durerà la pandemia di Covid-19: “La premessa è che questo è il primo virus pandemico della famiglia dei coronavirus, quelli del raffreddore infatti sono con noi da millenni e fanno meno danni. Dunque ci sono molte cose che non sappiamo. Ma da virologo posso dire che, seguendo le mutazioni di Sars-CoV-2, in questi mesi è aumentata la contagiosità ma non la sua letalità. E se c’è già chi preconizza una terza, una quarta o una quinta ondata, noi non abbiamo conoscenza di una pandemia che sia durata più di 2 anni”.

E sui provvedimenti anti-Covid: “Lascio ai politologi le analisi ma ricordo quello che abbiamo appreso dalla Spagnola del 1918, dall’Asiatica del ’57, da quella di Hong Kong del ’68 e dalla Suina del 2009: nessuna pandemia è durata più di 2 anni. Certo dovevamo attenderci una recrudescenza del virus in autunno e prepararci: succede con tutti i virus respiratori pandemici”, aggiunge Palù.

“Come si dice ‘ha da passà a nuttata’: è un virus nuovo, ma a gennaio-febbraio di solito c’è il picco di questi virus respiratori. Dunque, a situazione invariata, possiamo attenderci un incremento dei casi. Ma non dobbiamo dimenticare che questo patogeno si sta adattando all’uomo: la letalità secondo tutti gli studi oscilla tra 0,25 e 0,6%”, continua l’esperto.

Sui vaccini allo studio, il virologo afferma: “Ne parliamo spesso, ma stanno arrivando già i dati degli studi sugli anticorpi monoclonali e vediamo che si stanno rivelando molto efficaci; quello” di Regeneron “ha rimesso in piedi Trump in pochi giorni. E sullo stesso remdesivir, al di là dell’analisi dell’Oms (secondo la quale il farmaco sembra avere un piccolo o inesistente beneficio sulla mortalità a 28 giorni o sul decorso ospedaliero dei ricoverati, ndr), va detto che tutti gli antivirali vanno dati all’esordio dei sintomi, non quando il paziente è già grave”.

La ricerca, dunque, va avanti. Ma, concludendo, Palù ribadisce che “si tratta di un virus nuovo, il primo pandemico di questa famiglia, e dobbiamo ammettere che ci sono ancora molte cose che non conosciamo”.

Native

Articoli correlati