Qualcuno ricorda questa estate quando chiunque si azzardasse a dire che la pandemia non era finita e che non bisognava infischiarsene delle regole veniva definito un terrorista e riempito di insulti?
E ricordate quando qualche medico si azzardava a dire mentre i numeri stavano lentamente risalendo che si sarebbe tornati a contare centinaia di morti al giorno come veniva ‘massacrao’ sui social e da tanti politici?
Mentre ora si parla più di piste da sci e veglioni che di come convivere seriamente con il virus, bisogna sapere che si sono aggiunte altre 853 famiglie che non hanno nulla da festeggiare.
In totale 15 mila vittime del dopo lockdown. Molte delle quali – come ha detto il professor Galli – si sarebbero potute evitare senza l’irresopnsabile ‘liberi tutti’.
I dati di oggi ne sono la prova: nelle ultime 24 ore si registrano 23.232 nuovi contagi (ieri erano 22.930) e 853 morti (ieri erano 630). Effettuati 189mila tamponi. Unico dato positivo è l’indice di positività che è sceso al 12,3% a testimonianza che le misure erano necessarie.
Calano i ricoveri in area medica: -120 da ieri “A fronte del dato dei morti, che deve richiamare di andare avanti nella strategia presa, 12,31% è il rapporto tamponi-casi, il numero degli accessi alle terapie intensive è 6 a fronte di 120 di una settimana fa. Quindi gli indicatori vanno nella direzione sperata”, ha detto Franco Locatelli nella conferenza stampa del ministero della Salute. Il dato dei ricoveri per Covid in area medica cala per la prima volta dall’inizio della seconda ondata: dal bollettino emerge che ad oggi ci sono 34.577 persone ricoverate, 120 meno di lunedì quando erano 34.697.
Le Regioni più colpite sono la Lombardia (+4.886 nuovi positivi e 186 vittime), il Lazio (+2.509), l’Emilia-Romagna (+2.501) e il Veneto (+2.194).
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