Il fisico Battiston aveva annunciato: “Il picco nazionale dell’epidemia sarà raggiunto il 27 novembre”. Oggi, 26, può rivendicare di averci azzeccato. Ma ci tiene di più a mettere in guardia gli italiani e la politica: “Aver raggiunto il picco non significa che siamo fuori dall’epidemia, ma anzi che siamo nella fase più acuta. Guai ad allentare la guardia. Anche perché se i dati complessivi indicano l’inizio di una discesa, ci sono regioni italiane ancora lontane dal picco”.
Come si legge su Repubblica.it Battiston, ex presidente dell’Agenzia spaziale italiana e oggi professore di fisica all’Università di Trento, basa le sue proiezioni su due curve: il totale degli infetti attivi e il tasso di crescita degli infetti attivi (vale a dire la rapidità con cui cambia la prima curva). Alcune regioni sono ancora lontane da questo traguardo: “Abruzzo, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Puglia. Le proiezioni ci dicono che lì il picco si potrebbe raggiungere sotto Natale, anche se a un mese di distanza la precisione del modello rischia di essere minore. In queste zone del Paese l’epidemia sale ancora, Rt scende troppo lentamente, con frequenti oscillazioni, segno che qualcosa non sta funzionando”.
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