Il microbiologo Rasi sul Covid: "Non mi preoccupano i vaccini ma chi non si vuole vaccinare"
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Il microbiologo Rasi sul Covid: "Non mi preoccupano i vaccini ma chi non si vuole vaccinare"

L'ex direttore dell'Ema, l'Agenzia europea per i medicinali: "Un errore aver trasformato i vaccini in una stupida gara e in una questione politica"

Guido Rasi, ex direttore dell'Agenzia europea per i medicinali, microbiologo all'università di Tor Vergata
Guido Rasi, ex direttore dell'Agenzia europea per i medicinali, microbiologo all'università di Tor Vergata
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13 Dicembre 2020 - 10.27


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Un attacco ai no-vax e ai riduzionista: “Nel 2021 avremo tutti i vaccini di cui abbiamo bisogno, non è un piccolo ritardo che mi preoccupa, bensì avere i vaccini ma non le persone disposte a riceverli”.

E’ quanto dichiara Guido Rasi, ex direttore dell’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, microbiologo all’università di Roma Tor Vergata.
“Abbiamo parlato troppo e fatto un po’ di confusione: invece di spiegare che successo incredibile abbiamo ottenuto, lavorando insieme come una squadra e con tutte le risorse adeguate, abbiamo trasformato i vaccini in una stupida gara e in una questione politica”, osserva.
Intanto, “l’Ema dovrebbe autorizzare i primi due vaccini il 29 dicembre e il 12 gennaio. AstraZeneca, che fornirà la maggior parte delle dosi all’Europa, potrebbe tardare solo di alcune settimane. Per fine marzo o inizio aprile ci aspettiamo Johnson&Johnson e Curevac. Probabilmente, AstraZeneca dovrà completare qualcosa e potrebbe intanto essere autorizzato in una certa popolazione, come gli under 55. I test hanno coinvolto gruppi eterogenei di persone. Può darsi che l’Ema, numeri alla mano, decida che un vaccino è adatto a una certa categoria e lo approvi intanto per quella”.
Per Rasi, “una tecnica nuova come l’Rna di Pfizer e Moderna suscita dubbi non giustificati. Si tratta di vaccini moderni e semplici. Il vero farmaco, quando parliamo di vaccinazione, è in realtà il sistema immunitario, che però ha bisogno di un’informazione: come è fatto il suo nemico. Il vaccino è solo una spia che lo informa in anticipo su chi sarà l’avversario da riconoscere e combattere. Il problema dei vaccini, negli ultimi 150 anni, non è stato mai la sicurezza, semmai l’efficacia. Può darsi che non funzionino, ma non che facciano male”.

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