"I lavoratori della scuola dovrebbero essere inseriti tra le categorie con priorità per il vaccino"
Top

"I lavoratori della scuola dovrebbero essere inseriti tra le categorie con priorità per il vaccino"

Il coordinatore del comitato tecnico-scientifico: "Vogliamo aprire le scuole al più presto, siamo contrari alla didattica a distanza"

Scuola
Scuola
Preroll

globalist Modifica articolo

18 Dicembre 2020 - 09.11


ATF

Agostino Miozzo, coordinatore del comitato tecnico-scientifico, ha parlato di scuola e vaccini, auspicando che alcune categorie ricevano la somministrazione prima degli altri: “Per quanto riguarda il vaccino, personalmente, metterei la categoria dei lavoratori della scuola tra le priorità”.

Partecipando alla presentazione di uno studio sul campo sui rischi di contagio a scuola, effettuato all’Istituto comprensivo Regina Elena di Roma, poi prosegue: “La conclusione di questo studio – spiega Miozzo -, il primo in Italia così approfondito, è che la scuola è un posto sicuro per bambini e adolescenti”.

Sulla didattica a distanza, Miozzo prende le distanze dal Governo: “Noi come Cts abbiamo sempre avuto delle perplessità per gli effetti che l’allontanamento dalla scuola può avere anche a lunga distanza sui nostri ragazzi: se non riapriamo le scuole al più presto, rischiano di crescere una generazione di persone fragili e depresse”.

Sulla possibile riapertura il 7 gennaio, il coordinatore del Cts spiega: “Noi auspichiamo che si riapra il prima possibile come è scritto nel Dpcm del 4 dicembre per almeno il 75 per cento degli studenti delle superiori. Per far questo sono in corso dei tavoli provinciali coordinati dai prefetti che devono trovare soluzioni per i trasporti e i controlli sanitari e altri problemi ancora irrisolti in ambito scolastico”.

Leggi anche:  Christian Raimo, Avs e Pd insorgono contro il procedimento discipliare contro lo scrittore: "Intimidazione"

Intervenendo poi a Radio anch’io su Radio 1, Miozzo sottolinea poi che ”è ovvio che se la curva epidemica schizza verso cifre insostenibili, anche questa data viene messa in discussione. Quindi è auspicabile che quella curva continui a scendere”.

Sempre a Radio anch’io, il coordinatore del Cts parla anche del pranzo di Natale. “Adesso si cercano delle alchimie – spiega – per venire incontro alle legittime aspettative di milioni di persone. Ogni paese dà le sue indicazioni – 2, 4 o 6 persone a tavola – e tutte cercano di andare incontro alle esigenze della popolazione pur consapevoli che sono esigenze ad alto rischio”.

 

Native

Articoli correlati