Massimo Galli, primario infettivologo ospedale Sacco di Milano, ha commentato le restrizioni fatte dal governo per il periodo delle festività natalizie: “Ho seguito la conferenza stampa di Conte. Decisioni giuste, ma se le avesse prese prima sarebbe stato meglio”.
“In questi mesi – prosegue Galli – c’è stato un eccesso di norme, spesso difficili da fare osservare, mentre le regole dovrebbero essere semplici: evitate ogni tipo di contatto rimandabile”.
“Se gli italiani aderiranno alle norme fino al 7 eviteremo il rialzo del contagio, magari restando al livello odierno o scendendo un po’”, secondo il medico.
“Si può convivere col virus se tutti tengono comportamenti sobri. L’importante è tenere l’indice Rt sotto uno. Ora è troppo vicino a una possibile ripresa. Così come bisogna mantenere gli ospedali liberi, anche per favorire la vaccinazione”.
Secondo Galli, non esiste un caso italiano relativo al numero di morti: “E’ solo una questione di denominatore e di rilevanza della prima ondata. Se prendiamo i positivi dal primo settembre ne è morto l`1,8 per cento, poco più della Germania”.
Quanto alla vaccinazione, “salvo problemi di programmazione, di rifornimento e di partecipazione della popolazione la campagna vaccinale durerà tutto il 2021. Mi auguro che già a metà si vedranno i primi risultati e la circolazione del virus venga abbattuta. Va ricordato che non sappiamo esattamente quale sia l`immunità di gregge, tra il 60 e 70 per cento, e quanto durino gli anticorpi”.
Ma “la vera preoccupazione è che il virus prima o poi muti costringendoci a inseguirlo con nuovi vaccini”. Passeremo il 2021 a fare dei vaccini che nel 2022 potrebbero risultare superati? “Sì, ma non mi faccia il titolo su questo perché detto così è terrorismo puro”.
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