Ne sono convinti tutti i massimi esperti italiani, che si augurano che le persone abbiano tutte il buon senso di vaccinarsi, per arrivare presto all’immunizzazione.
LOPALCO – “Il 2021, già in estate, potremo considerarlo l’anno della svolta. I vaccini ci aiuteranno a lasciare alle nostre spalle questo incubo”. Ne è convinto Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e assessore regionale alla Sanità della Puglia che, all’Adnkronos Salute, spiega di “guardare con ottimismo all’anno che sta arrivando”. Questo grazie soprattutto ai vaccini: “Gli elementi per confidare nel fatto che la vaccinazione possa mettere la parola fine alla pandemia ci sono tutti”, dice. Ma proprio per questo serve, ora, avere un supplemento di attenzione nelle feste. “Davvero l’invito a tutti è al massimo della prudenza. Il fatto che persone che non si sono frequentate nelle scorse settimane o mesi si riuniscano al chiuso magari mangiando insieme è una opportunità di diffusione del contagio enorme. Serve un po’ di (ulteriore) pazienza e prudenza”.
BASSETTI– “Il 2021 sarà molto meglio del 2020: sarà l’anno del vaccino e della vaccinazione di massa, se saremo bravi tutti noi a convincere chi è scettico. Se lo faremo arriveremo tra l’estate e l’autunno ad avere 40 mln di persone immunizzate”. Così l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria, fa il punto sull’anno che verrà. “Sarà un anno di rinascita e speranza dal punto di vista umano, ma anche di ripartenza per l’economia – auspica Bassetti – Avremo dei casi, si parlerà di ondate almeno per gennaio-febbraio. Ma sarà anche l’anno della consapevolezza: ci saranno tanti vaccini e questo deve farci sperare per il meglio”.
SALMASO – “Il 2020 è stato un anno drammatico. Ma penso che da questa terribile situazione nasca anche una notevole spinta per migliorare come sistema. Abbiamo dovuto far fronte a una serie di emergenze. Siamo stati messi in condizione di trovare nuovi strumenti, nuove modalità di lavoro. Credo quindi che la crisi abbia anche aspetti positivi, nel senso di offrirci una possibilità di un cambiamento in meglio'”. Così Stefania Salmaso, epidemiologa e componente del Comitato scientifico per i vaccini Covid dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), spiega all’Adnkronos Salute la sua visione positiva dell’anno che verrà. “Il 2021 – continua – ci fa vedere una luce di risoluzione, perché c’è stato uno sforzo mondiale per bloccare il virus e, ovviamente, i vaccini avranno un ruolo importante”. Sarà, “un’occasione di ricostruzione da non perdere. E spero che chiunque sia chiamato a prendere decisioni, anziché trovare una soluzione emergenziale pensi a soluzioni strutturali, che possano rimanere a regime facendo in modo che tutto sia più rapido, più accurato, più completo. E ci permetta di fare un salto di qualità che, in questo momento, è proprio opportuno. Speriamo tutti di uscire migliorati da questo frangente. Questa volta abbiamo le risorse e abbiamo anche toccato con mano i punti deboli”.
ANDREONI – “Sarà un 2021 della svolta nella lotta all’epidemia Sars-CoV-2 con l’arrivo di diversi vaccini. A maggior ragione serve anche un ultimo sforzo di attenzione per arrivare nel modo migliore all’immunizzazione. Dobbiamo tenere duro ancora per 8-9 mesi, ma c’è la speranza che sia un percorso che ci porterà fuori dal tunnel. Possiamo cercare di accorciarlo e far sì che tutto vada per il verso giusto rispettando le misure anche nei prossimi mesi”. Lo afferma all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore Uoc Malattie infettive all’università di Roma Tor Vergata, immaginando come sarà il 2021 alle porte.
CICCOZZI – “Il mio auspicio per il 2021 è quello che verrà sia un anno povero di Covid e ricco di vaccini “. A dirlo all’Adnkronos Salute è Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. “Mi sento ottimista, anche se sono consapevole che il 2021 sarà un anno di battaglia. Ma alla fine vinceremo noi”, conclude Ciccozzi.
GISMONDO – “Per la prima volta, all’avvicinarsi di un anno nuovo, c’è una speranza globale che unisce il mondo intero: quella di sconfiggere Covid-19”. Un obiettivo comune che richiede l’impegno di tutti, imparando anche dagli errori fatti per evitarli in futuro. Questo l’auspicio di Maria Rita Gismondo, microbiologa dell’ospedale Sacco di Milano, per il 2021 alle porte. “Ma dobbiamo anche sperare – sottolinea all’Adnkronos Salute l’esperta, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze del Sacco – che il 2021 ci faccia raccogliere le lezioni che ci sta dando Covid, perché molti comportamenti a livello politico, a livello sanitario, a livello globale, non si ripetano. La vera sfida, in conclusione, è che possa esserci davvero un mondo migliore”.
CARUSO – “La mia speranza per il 2021 è che le persone abbiano tutte il buon senso di vaccinarsi” contro Covid-19. Per l’anno che verrà è questo l’augurio espresso da Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv). “Il vaccino è efficace e causa pochi effetti collaterali, non superiori a quelli di qualsiasi altro vaccino oggi in uso”, assicura l’esperto all’Adnkronos Salute. “Avremo i primi mesi del 2020 ancora gravati dalla presenza di un virus aggressivo, dal quale dovremo proteggerci con poche regole di buon senso, anche per permettere che la vaccinazione possa svolgersi in una situazione di emergenza sanitaria ancora sotto controllo”, sottolinea il numero uno dei virologi italiani, ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica all’università degli Studi di Brescia, direttore del Laboratorio di microbiologia dell’Asst Spedali Civili. “Con l’arrivo della stagione calda avremo una pausa che dovremo sfruttare al meglio per completare la campagna vaccinale e raggiungere quella tanto auspicata immunità di gregge. Il mio auspicio – conclude Caruso – è di tornare a vivere serenamente il prossimo autunno/inverno, lasciandoci finalmente alle spalle la paura della pandemia”.
PESENTI – “Io penso proprio che nel 2021 vedremo le parole ‘The end’ sulla pandemia di Covid-19”. Per Antonio Pesenti, direttore del Dipartimento di Uoc Anestesia-Rianimazione del Policlinico di Milano e coordinatore delle terapie intensive nell’Unità di crisi della Regione Lombardia per l’emergenza Covid, è una speranza ma anche un po’ una previsione. E’ stato un anno “difficile” alle prese con “questa immane catastrofe sanitaria”. Il fronte delle terapie intensive è stato travolto, e con fatica ha intrapreso un percorso in discesa, ricorda l’esperto. L’arrivo del vaccino mostra una luce, “sta succedendo qualcosa di grande”, ammette Pesenti. “Speriamo che questa situazione di crisi finisca – dice lo specialista all’Adnkronos Salute – e che il 2021 così come il 2020 sia in grado di mostrare il meglio di noi. Se lo faremo, se continueremo a fare del nostro meglio, penso che finirà. Secondo me non dovremo aspettare moltissimo”. Teniamo duro, è il messaggio, “e questa estate l’incubo finirà”.
GUERRA – “Stiamo reggendo come possibile, cercando di salvare il presente, ma anche il futuro”. E’ il giudizio di Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità, sulla situazione del nostro Paese in questo momento, con i vaccini ormai alle porte. E sull’anno che verrà. “Credo che l’importante dibattito sulle scuole, per esempio, serva proprio a questo: cercare di proteggere i nostri ragazzi oggi, gli adulti di domani, da un potenziale impatto tremendo sul loro sviluppo. Stiamo cercando disperatamente di resistere in attesa di vaccini e farmaci, ormai imminenti”, ha aggiunto Guerra parlando con l’Adnkronos Salute. “Mi ha fatto enormemente piacere vedere come l’incertezza vaccinale in Italia sia ridotta: segno che il dialogo serio, chiaro ed esplicito con le nostre comunità sta dando i frutti sperati. Non è certo con l’imposizione che si può ottenere il consenso convinto e di lungo termine di cui c’è bisogno ora per uscire rapidamente dalla crisi – ha sottolineato Guerra -Ma ci sarà bisogno anche di tanta solidarietà, di un recupero di umanità e rispetto. E di una ricerca attiva di coloro che rinunciano alle cure, di coloro che sono sempre marginali rispetto al sistema, dei poveri e dei nuovi poveri che la crisi ha causato, di tutti coloro che non hanno voce e visibilità nella nostra società in crisi e a cui va garantito un accesso equo a ciò che riusciremo tra qualche giorno a offrire a tutti”. L’auspicio è che “tutti siano veramente tutti, nessuno escluso, per superare una sofferenza continua che dovremmo sempre ricordare e che, almeno per quanto mi riguarda, non mi abbandonerà mai più – confida – come mai mi lascia il ricordo di tutto ciò che ho visto nel corso degli anni”. Ma come sarà il 2021 di Ranieri Guerra? “Il mio 2021 – risponde – sarà dedicato proprio agli ultimi, a coloro che rischiano di essere dimenticati. Se sarà possibile nel mio Paese, l’Italia, che amo oltre ogni cosa, oppure dove nel mondo la crisi è più acuta e dove c’è ‘maggiore necessità’ di non tirarsi indietro”, conclude.
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