Il microbiologo Rasi: "Le precauzioni anti-Covid vanno mantenute almeno altri 4 mesi"
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Il microbiologo Rasi: "Le precauzioni anti-Covid vanno mantenute almeno altri 4 mesi"

L'ex direttore esecutivo dell'Agenzia europea del farmaco Ema: ""Il virus non ha perso nessuna delle caratteristiche di infettività. Anzi, mi sembra che tenda a evolvere e a essere sempre più efficiente".

Guido Rasi
Guido Rasi
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28 Dicembre 2020 - 09.27


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Sono partiti i vaccini ma non è il momento di festeggiare. Se ne riparlerà, semmai a primavera: “Dovremo mantenere le precauzioni” anti-Covid “per almeno i prossimi 4 mesi”, nonostante sia cominciata la vaccinazione.
Lo ha precisato Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco Ema, microbiologo dell’università Tor Vergata di Roma, intervenuto ad ‘Agorà’ su Rai 3.
“Il virus non ha perso nessuna delle sue caratteristiche di infettività – ha sottolineato – Anzi, mi sembra che tenda a evolvere e a essere sempre più efficiente”. Pertanto, “siccome prima di 4-6 mesi non avremo qualche beneficio” dalla campagna di profilassi, “il comportamento deve essere assolutamente stretto, assolutamente rigoroso – ha ammonito Rasi – come abbiamo fatto nei momenti in cui abbiamo ottenuto maggiori successi nel limitare la diffusione” di Sars-CoV-2.
Solo 8 reazioni avverse su 2 milioni di somministrazioni
Oggi siamo credo a 2 milioni di somministrazioni” e su questo totale sono state registrate “8 reazioni” avverse “maggiori, ma che hanno tutte consentito in 24 ore alle persone di riprendere una vita normale. Se le stesse persone avessero contratto il virus, avremmo 100-120 morti” di Covid-19 in più.

Ha aggiunto Guido Rasi, rispondendo a una domanda sulla sicurezza del vaccino contro Sars-CoV-2 e in particolare di quello Pfizer/BioNTech approvato anche in Europa. “Il rapporto beneficio-rischio è assolutamente evidente e i numeri parlano da soli”, ha tranquillizzato.
Quanto alla possibilità che la variante inglese di coronavirus possa rivelarsi resistente al prodotto-scudo, “il rischio ovviamente ci può stare – ha spiegato il microbiologo dell’università di Roma Tor Vergata – Ma abbiamo un elemento di grande ottimismo e cioè il fatto che il vaccino è stato creato contro un costituente fondamentale per il virus”, indispensabile al patogeno “per essere infettivo. Quindi se il virus facesse una mutazione” strutturale contro questo costituente, “probabilmente perderebbe la sua contagiosità”. In altre parole, non gli converrebbe. “I virus ci sorprendono sempre, ma partiamo da un ottimismo ben solido”, ha ribadito Rasi.

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