Pensate che avessimo ceduto alle spinte per cenoni, veglioni, feste di piazza e campi da sci. Perché nononstante le (blande) restrizioni che hanno provocato molte proteste la situazione è difficile.
“Ci troviamo in una situazione in cui c’è una diminuzione dell’incidenza, ancora però elevata, ma una tendenza all’incremento dell’indice Rt. Quindi c’è una situazione incerta. Non dobbiamo dire che facciamo sacrifici all’infinito perché si è cominciato a vaccinare e non dobbiamo avere fretta, gli effetti” delle vaccinazioni “però li vedremo in tempi medio-lunghi. Solo nel corso dei mesi vedremo l’effetto di immunità di comunità. Occorre quindi non mollare nei comportamenti corretti”.
Lo ha precisato Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, nel suo intervento alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale sull’epidemia di Covid-19.
Ha poi detto Rezza: “Le Regioni stanno facendo un grande sforzo organizzativo sulle vaccinazioni, ma questo lavoro non nasce oggi, l’Italia è una Paese con una grandissima tradizione sui vaccini e le immunizzazione. Nel nostro Paese sono stati messi a punto vaccini innovativi, ricordiamolo, a Siena per esempio con il gruppo del professor Rappuoli. La nostra capacità non nasce oggi con il Covid e non c’è nulla di nuovo da inventarsi, ciò che c’è di nuovo è che è una campagna di massa da condurre in tempi brevi. Questo chiaramente necessità di uno sforzo supplementare”.
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