Spaventano i nuovi ceppi del Coronavirus: ecco cosa sappiamo sulla variante brasiliana
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Spaventano i nuovi ceppi del Coronavirus: ecco cosa sappiamo sulla variante brasiliana

A fare paura è la sua sospetta capacità di sfuggire al sistema immunitario. Colpita una 45enne già positiva al precedente ceppo

Variante brasiliana
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16 Gennaio 2021 - 18.36


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Nuovi ceppi di Coronavirus stanno uscendo fuori in tutto il mondo: prima la variante inglese che oggi ha portato il Regno Unito a registrare oltre 41mila nuovi casi e 1.295 decessi, dopo la nuova mutazione brasiliana del coronavirus Sars-Cov-2, che comincia a destare preoccupazione.

La nuova variante è stata diagnosticata in Brasile e a fare paura è la sua sospetta capacità di sfuggire al sistema immunitario.

Una preoccupazione che il governo italiano ha subito tenuto in forte considerazione tanto che per prevenire la possibile diffusione della cosiddetta variante brasiliana, il ministro della salute Roberto Speranza ha firmato oggi una ordinanza che blocca i voli in partenza dal Brasile e vieta l’ingresso in Italia di chi negli ultimi 14 giorni vi è transitato.

“Chiunque si trovi già in Italia in provenienza da quel territorio – si legge nell’ordinanza – è tenuto a sottoporsi a tampone contattando i dipartimenti di prevenzione”.

Ma che cos’è questa variante brasiliana? Nel Sudamerica un’infermiera 45enne si è ammalata con una nuova variante del coronavirus cinque mesi dopo essersi ripresa da una precedente infezione causata da un ceppo più vecchio.

Nella seconda infezione i sintomi della donna sono peggiorati. Quando i ricercatori hanno confrontato i campioni hanno scoperto che l’ultimo presentava la mutazione genetica, chiamata E484K, che cambia la forma della proteina spike all’esterno del virus in un modo che potrebbe renderla meno riconoscibile al sistema immunitario rendendo più difficile il compito degli anticorpi. Un primo caso della variante brasiliana è stato registrato anche in Gran Bretagna.

La variante brasiliana – Le prime notizie della nuova mutazione risalgono all’11 gennaio scorso quando il ministero della Salute del Giappone ha annunciato di aver isolato una nuova variante di Sars Cov 2 in quattro persone che erano arrivate dal Brasile.
Il Regno Unito, già in una situazione di lockdown, ha da subito bloccato i voli dal Sudamerica e dal Portogallo. 

Intanto l’aeronautica del paese sudamericano ha avviato un ponte aereo per rifornire di ossigeno gli ospedali dell’Amazzonia inondati di pazienti Covid: i medici erano arrivati a dover alternare i pazienti ai ventilatori, ruotandoli ogni 10 minuti.

Come si legge in uno studio pubblicato da ricercatori brasiliani, la mutazione denominata E484K è simili a quella recentemente descritta in un ceppo di SARS-CoV-2 che si sta rapidamente diffondendo in Sud Africa.

I risultati della ricerca mostrerebbero infatti che il virus mutato sarebbe non solo più infettivo, ma potrebbe anche reinfettare chi è già stato colpito dalla Covid-19. “I risultati supportano che la precedente esposizione a SARS-CoV-2 potrebbe non garantire l’immunità in tutti i casi”. 

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