La verità è una e una sola: tutti gli scienziati auspicano in lockdown perché l’epidemia corre e i prossimi due mesi, con il freddo, sono un terribile alleato del Covid.
E poi perché da novembre a oggi ci sono stati più morti che negli 8 mesi precedenti. Ed è inaccettabile che in un paese civile 400 o 500 morti al giorno siano considerati una cosa normale e nessuno si metta sul serio a proteggere i più indifesi.
Senza considerare che tutti, ma proprio tutti, sostengono che la campagna di vaccinazione con il virus dilagante potrebbe avere effetti disastrosi.
Ma tutti guardano al momento senza prefigurarsi quello che potrebbe accadere nei prossimi mesi.
E l’ordine di scuderia della Lega è quello di contestare le restrizioni visto che c’è tra la gente una minore disponibilità a sacrificarsi.
“Non è più differibile. Il governo deve rivedere gli incongrui parametri che adesso regolano le aperture, le chiusure e in sostanza la vita dei cittadini”.
Così Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, che al Corriere della Sera ribadisce l’intenzione di presentare ricorso alla nuova zona rossa. “Lo presenteremo lunedì (domani, ndr). Ma l’obiettivo è esattamente quello: ottenere il tavolo tecnico chiesto dalle Regioni che fino a qui non c’è stato. Quella è la cosa più importante”.
Sulle sue attese in merito alla rapidità delle risposte “la giustizia amministrativa è rapidissima. Il governo – aggiunge – mi pare impegnato in altre questioni”.
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