Dopo l’annuncio “sorprendente” di AstraZeneca venerdì scorso, secondo cui sarà consegnato un numero considerevolmente più basso di dosi del suo vaccino anti Covid nelle prossime settimane rispetto a quanto inizialmente concordato nei contratti con l’Ue e i suoi Stati membri, la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, ha affermato oggi che il nuovo calendario delle consegne è “inaccettabile per l’Unione europea”.
Per questo, ha detto la commissaria in una dichiarazione alle telecamere “ho scritto una lettera all’azienda in cui ho posto delle questioni importanti e gravi”.
In particolare, ha spiegato, “l’Unione Europea vuole sapere esattamente quali dosi sono state prodotte finora, e dove, da AstraZeneca e, se sono state consegnate, a chi”.
Inoltre, Kyriakides ha sottolineato che “l’Unione Europea ha prefinanziato lo sviluppo del vaccino e la sua produzione e vuole vedere il ritorno” di quest’investimento”.
Queste questioni sono state discusse durante una riunione degli esperti della Commissione e dei 27 governi nazionali nello “Steering board” dell’Ue sui vaccini, insieme a rappresentanti di AstraZeneca. Ma, ha riferito Kyriakides, “le risposte dell’azienda non sono state finora soddisfacenti ed è per questo che – ha annunciato – è previsto un secondo incontro per stasera”.
“L’Unione europea vuole che le dosi ordinate e prefinanziate vengano consegnate il più presto possibile, e vogliamo che il nostro contratto – ha insistito la commissaria – sia pienamente rispettato”.
Il vaccino AstraZeneca è attualmente nella fase finale della procedura di autorizzazione, e, “se tutti i requisiti sono soddisfatti, l’Ema (l’Agenzia europea delle medicine, ndr) potrà raccomandare l’immissione condizionale sul mercato entro la fine di questa settimana”, ha ricordato la Kyriakides.
La commissaria ha quindi evocato un’altra questione, che sembra adombrare il sospetto che i ritardi nelle consegne dei vaccini nell’Ue possano essere causati non da una capacità di produzione insufficiente, ma piuttosto dalla decisione di esportare fuori dall’Ue una parte della produzione che era inizialmente destinata agli Stati membri.
“La Commissione ha proposto oggi ai 27 Stati membri in seno allo Steering Board di predisporre quanto prima un meccanismo di trasparenza delle esportazioni”, ha riferito Kyriakides, e ha aggiunto: “Vogliamo chiarezza sulle transazioni e piena trasparenza riguardo all’esportazione di vaccini dall’Ue”.
“In futuro – ha annunciato – tutte le aziende produttrici di vaccini contro il Covid-19 nell’Ue dovranno fornire una notifica tempestiva ogni volta che desiderano esportare vaccini in paesi terzi. Le consegne umanitarie, ovviamente, non ne sono influenzate da questo. L’Unione europea – ha concluso Kyriakides – intraprenderà qualsiasi azione necessaria per proteggere i suoi cittadini e i suoi diritti”.