L'Oms: "A Wuhan i nostri esperti fanno il loro lavoro, meritano il supporto internazionale"
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L'Oms: "A Wuhan i nostri esperti fanno il loro lavoro, meritano il supporto internazionale"

Maria Van Kerkhove, a capo del gruppo tecnico dell'Organizzazione mondiale della sanità per il coronavirus, oggi durante il consueto briefing sulla situazione di Covid-19 parla della missione

Coronavirus a Wuhan
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1 Febbraio 2021 - 20.30


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Una visita controversa ma che potrebbe davvero essere utile: “Il team Oms è sul campo, avete visto alcune delle visite che hanno fatto. Stanno avendo colloqui molto produttivi con la controparte cinese, stanno visitando diversi ospedali a Wuhan. Hanno avuto una buona tappa al mercato” degli animali della metropoli, dove sono stati segnalati i primi casi di coronavirus Sars-CoV-2, “hanno potuto camminarci e vedere di persona. E gli esperti ci dicono che è stato importante questo”. 

A fare il punto sulla missione degli esperti internazionali in Cina, sulle tracce delle origini della pandemia, è stata  Maria Van Kerkhove, a capo del gruppo tecnico dell’Organizzazione mondiale della sanità per il coronavirus, oggi durante il consueto briefing sulla situazione di Covid-19.

L’esperta ha ripercorso gli ultimi passi degli esperti che, ha informato, “hanno avuto incontri al Cdc cinese”, il centro per il controllo e la prevenzione delle malattie. “I piani e le visite che fanno portano informazioni dettagliate e queste richiedono analisi che sono in corso tra gli esperti internazionali e cinesi. Tutto questo porta a più domande. Gli esperti seguiranno la scienza e continueranno a fare domande e analizzare dati. Visiteranno l’Istituto di virologia, come è programmato e lasceremo loro la libertà di decidere le visite che hanno bisogno di fare. Il focus di questa missione è sui primi casi” di Covid-19. “Abbiamo bisogno di dare loro gli spazi necessari per portare avanti questi studi”.

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Questa, ha incalzato Mike Ryan, il capo delle emergenze sanitarie dell’Oms, “è una missione internazionale a cui è stato dato mandato attraverso l’Oms, una risoluzione unanime l’ha chiesto. Penso che dobbiamo riconoscere che la comunità internazionale ha una squadra sul campo e questa squadra merita supporto, merita di finire il lavoro”. 

“Esperti da 10 Paesi”, ognuno con competenze chiave, “sono sul campo e sono stati fatti progressi – ha proseguito Ryan – Tutte le risposte potrebbero arrivare in questa occasione o forse no. Noi continueremo a spingere per avere più dati. E’ un’indagine, è come un giallo. E il fatto che si siano poste domande diverse due settimane più tardi a una persona diversa non significa che qualcuno sta nascondendo informazioni”.

“E’ un processo di scoperta. Si vuole aprire una finestra sull’origine del virus – ha aggiunto – Ma molte persone all’esterno fanno riferimento al fatto che non accetteranno il rapporto quando uscirà. Nessun altro Paese ha presentato altre prove documentali all’Oms. Stiamo cercando di trovare una risposta. Se l’avete, allora fatecelo sapere. Certamente per me è tempo che le persone che dicono e pensano di avere informazioni comincino a fornirle”.

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