Nonostante le critche di alcuni medici dopo le sue esternazioni lui insiste. “Sulla base dei risultati, i monoclonali non funzionano nei casi avanzati di Covid, hanno un effetto positivo nei casi lievi e moderati. A che serve spendere 500 milioni di euro in questa pratica? Quei soldi sarebbero serviti alla ricerca italiana”. E’ quanto ha ribadito il virologo Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia dell’ateneo cittadino, ospite di ‘Cartabianca’, su Rai 3.
Crisanti ricorda che “il trial di Eli Lilly è stato sospeso a metà perché hanno visto che c’erano degli effetti controproducenti. Gli anticorpi monoclonali hanno un effetto positivo perché accorciano da otto a cinque giorni il decorso della malattia nei casi lievi e moderati quindi, fanno bene a chi teoricamente non ce n’è bisogno”. “E’ stato proposto tuttavia che monoclonali venissero dati a anche all’inizio alle persone che hanno una patologia nella prospettiva di poter poi migliorare ma anche qui abbiamo pochissimi dati e il potere statistico di questi studi è bassissimo”.
Per il virologo, l’obiettivo adesso è quello di vaccinare i settantenni, gli ottantenni e novantenni, quindi i monoclonali a che servono? Cinquecento milioni di euro forse dovevano essere investiti nelle università nei italiane per mobilitare le migliori risorse. Noi stiamo regalando cinquecento milioni di euro a Elly Lilly e Regeneron”.
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