E’ stato forse uno dei primi a lanciare l’allarme sulla pericolosità delle varianti, ma venne sbeffeggiato i dati errati che aveva riportato sulle condizioni del suo reparto d’ospedale. Massimo Galli, responsabile del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, torna sulle affermazioni fatte alcune giorni fa: “Non sono stati necessari 15 giorni, ne sono bastati 2 o 3 per dire che avevo maledettamente ragione. Se devo attenermi ai dati del laboratorio di ricerca che dirigo, negli ultimi giorni i casi sono molto spesso legati a varianti covid”.
Il professore, parlando dell’impatto delle varianti covid, aveva ‘pronosticato’ effetti evidenti in 15 giorni.
L’impatto delle varianti del coronavirus, in Lombardia, sono già evidenti: “Non faccio altri numeri che riguardano il mio ospedale. Il virus è grosso, quello dell’aids e dell’epatite C sono più piccoli e cambiano molto di più. Questo cambia meno, ma le mutazioni ci sono e il virus può imporsi con la nuova variante. Quella inglese ha una capacità di diffusione superiore del 40%”.
L’ondata si è consolidata? “Credo e temo che sia in atto, in base alle informazioni che ho. Ma bisogna forse chiedere a chi deve detenere questi dati per definizione. Le informazioni di prima mano arrivano in regione dagli ospedali e dalla periferia organizzativa, dalla regione vengono trasmessi a Roma., Se devo attenermi ai dati del laboratorio di ricerca che dirigo, negli ultimi giorni i casi sono molto spesso varianti. Anche se a Milano non ci sono ancora segnali pesantissimi, in altre aree della regione i problemi sono seri”.
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