A quanto si apprende, la riprogrammazione delle prenotazioni prevede l’allungamento, perlomeno temporaneo, degli orari quotidiani per i turni di somministrazione e in alcuni casi l’estensione delle inoculazioni a sabato e domenica anche laddove non fosse già previsto e a seconda del tipo di struttura organizzativa nelle varie regioni.
La Regione Lazio, secondo quanto scritto da Repubblica, avrebbe deciso di vaccinare anche di notte per sopperire ai ritardi dovuti allo stop di AstraZeneca.
“Se il 18 marzo verranno sciolte le riserve di Ema e Aifa siamo già in grado di richiamare dal giorno successivo coloro che sono stati sospesi, negli stessi centri vaccinali”, ha dichiarato l’assessore alla Sanità D’Amato.
Nessuno vuole immaginare una situazione in cui verrà confermato il blocco: così la Regione si è preparata a recuperare in 6 giorni le 72 ore perse. Per riuscirci, le Asl potranno prolungare gli orari negli centri vaccinazione, secondo necessità.
“In tutta la regione siamo pronti a vaccinare h24, ma devono arrivare le dosi. Stiamo preparandoci anche per l’arrivo di Johnson&Johnson di metà aprile, che ci permetterebbe, sempre se Astrazeneca verrà sbloccato, di incrementare fino al 70% le vaccinazioni alla popolazione”, ha detto Marta Branca, direttrice dell’Asl Roma 3, con un incarico anche all’hub di Fiumicino.
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