Vaccinare, vaccinare e vaccinare: ora mancano le dosi ma se dovessero arrivare sarebbe necessario bruciare le tappe nell’interesse di tutti.
”Si dovrebbero coinvolgere i medici di famiglia che sono rimasti a margine della campagna vaccinale. Andrebbero mobilitati per raggiungere a casa le persone non autosufficienti. È quello che si fa con il vaccino antinfluenzale”.
Questa la soluzione che l’immunologa Antonella Viola propone per velocizzare la vaccinazione agli ultra ottantenni. In un’intervista al Corriere della Sera, la professoressa di Patologia generale all’Università di Padova afferma che i medici di base dovrebbero essere coinvolti anche per le persone fragili: ”Ci sono disabili che non possono muoversi e devono essere aiutati”.
”Siamo fortemente in ritardo – aggiunge Viola – I miei dottorandi di 23-24 anni sono stati vaccinati e molti anziani che conosco, no. Stiamo sbagliando il target e allunghiamo i tempi. Bisognava procedere per liste di priorità e non per categorie lavorative: età e fragilità, salvaguardando le vaccinazioni per il personale sanitario in prima linea, gli operativi. Era l’unico modo per svuotare i reparti. Avremmo evitato molte perdite e accorciato i tempi e, anche se fosse arrivata la terza ondata, gli ospedali non si sarebbero riempiti. Sarebbe stata la strada maestra per uscirne prima e consentire anche agli altri di riprendere una vita quasi normale. Quanto alle liste ‘di riserva’ , dovrebbero contenere persone che hanno diritto a vaccinarsi secondo i criteri di cui si è detto e non chiunque passasse dai centri vaccinali a tarda ora. Potrebbero essere proprio i medici di famiglia a segnalare i loro pazienti e a chiamarli”.
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