L’ansia di liberarci dalla Pandemia cresce nella popolazione che inizia a soffrire delle restrizioni che da più di un anno sono in vigore in maniera più o meno accentuata, ma dato i numeri del contagio, dei morti e degli ospedalizzati, ancora non possiamo permetterci riaperture significative almeno fino a maggio.
Ne è convinto anche il virologo e direttore sanitario dell’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco, intervistato da Rai Radio 1: “E’ giusto mantenere solo la zona rossa e arancione fino a fine aprile, ogni contatto in questa momento è a rischio”.
In questi giorni si vedono foto e video di persone ‘assembrate’ su spiagge o nei parchi. Anche in questi casi c’è il rischio di contagio? Il rischio e’ minore, sicuramente inferiore, se si mantengono le misure di precauzione.
Indossando la mascherina la percentuale di contagio non è zero ma è molto bassa”.
Per gli incontri che si faranno durante le festività pasquali, lei crede sia necessario indossare la mascherina? “
“Bisognerebbe stare in casa con la mascherina e toglierla solo laddove strettamente necessario”.
Secondo lei quindi l’obbligo delle mascherine è da estendere anche in estate?
“Sarebbe meglio, anche se mi rendo conto di passare per menagramo sostenendo questa posizione.
Per toglierle – ha concluso Pregliasco – bisogna vaccinare almeno il 30-40% della popolazione”.
Per il pubblico negli stadi è ancora presto
L’Uefa entro il 7 aprile vuole la disponibilità dei paesi che ospiteranno gli europei di calcio dell’ accettare il pubblico negli stadi, questo potrà avvenire anche in Italia?
“Ci potrà essere una piccola percentuale, simbolica, nulla di più, non abbiamo ancora una proiezione numerica sufficiente per sapere quali saranno i numeri dei contagi a giugno”.
L’Uefa però ci chiede una percentuale del 20% di pubblico almeno:”Al momento non mi sembra proprio il caso”, ha aggiunto Pregliasco.
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