La spiegazione l’ha data e anche dettagliata: “Io non sono favorevole, di più. Deve avvenire, perchè se non avvenisse sarebbe una sconfitta di tutti”.
Così Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova sull’ipotesi di aprire al pubblico, sperimentando il metodo biglietto-tampone-distanziamento, la partita degli europei Italia-Turchia prevista all’Olimpico di Roma l’11 giugno.
“Gli stadi sono il luogo più sicuro dove poter riaprire le attività: hai i posti a sedere numerati, dove sai esattamente qual è lo spazio tra un sedile e l’altro, dove hai degli ingressi che puoi regolamentare con gli orari, dove siamo all’aria aperta, fai tenere la mascherina, usi gli steward che controllano, io dico – afferma Bassetti – che con una capienza del 10% le persone distribuite e distanziate in tutte le aree dello stadio potrebbe essere sicuramente un esercizio importante per vedere come funzionerà poi il prossimo campionato. Oltretutto – sottolinea – a giugno avremo una fetta consistente di persone che saranno già vaccinate o che avranno già fatto il Covid. Quindi secondo me assolutamente sì”.
“Il problema è che viviamo in un Paese di conservatori – osserva l’infettivologo – dove nessuno ha il coraggio. Ma se noi oggi non siamo in grado di dire che l’11 di giugno possiamo mettere almeno il 10-15% della capienza di persone in uno stadio vuol dire che il nostro Paese è giusto che fallisca”. E rilancia: “Per me si deve fare e si potrebbe addirittura pensare di farlo prima, per le ultime due partite di campionato di serie A, sarebbe importante se si tornasse ad avere una minima capienza negli stadi, magari un 5%”.