Un recente studio israeliano aveva indagato sull’efficacia del vaccino Pfizer per la variante sudafricana e i risultati non avevano dato esito positivo.
Il vaccino della casa farmaceutica Americana dunque non sarebbe stato in grado di fronteggiare la variante del Paese africano.
Numeri piccoli, ma dati molto incoraggianti”.
Lo sottolinea su Twitter Roberto Burioni, virologo dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, rivolgendo un appello ai giornalisti: “Quando vedete uno studio che afferma cose terrorizzanti (come il fatto che una variante ‘buca’ il vaccino) aspettate che passi la peer review, che serve proprio per capire se lo studio consente di trarre le conclusioni che sparate nei titoli”.
Sono stati arruolati 800 partecipanti in Sudafrica, dove la variante B1351 è prevalente: si sono osservati nove casi di Covid, tutti nel gruppo trattato con placebo.
E questo indica un’efficacia del vaccino del 100%.
Da un’analisi successiva è emerso che in 6 dei nove casi di Covid si trattava di variante sudafricana.
Questi dati supportano precedenti risultati che dimostrano come il vaccino inneschi una robusta risposta immunitaria nei confronti della variante sudafricana e nonostante questa possa essere leggermente inferiore, non sembra inficiare l’efficacia del vaccino.