Speriamo di uscre presto dall’incubo ma la strada è ancora lunga: la produzione nazionale di vaccini è importante, così come la produzione europea. Noi speriamo di avere a disposizione 6 vaccini” anti-Covid “entro l’inizio dell’estate. Altri due si dovrebbero aggiungere: uno a mRna e l’altro basato su proteine. Gran parte, però, sono stati prodotti al di fuori dei confini Ue”.
A farlo notare è stato il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, oggi durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale Covid-19 della Cabina di regia.
“Gli Stati Uniti hanno un tesoretto, anzi un ‘tesorone’ di vaccini a disposizione molto ampio e così il Regno Unito, anche se 2 vaccini in termini di ricerca e sviluppo sono stati sviluppati in Germania: Pfizer/BioNTech, attualmente disponibile e l’altro è il CureVac, in via d’arrivo, che si spera possa essere autorizzato presto, entro il trimestre”, ha illustrato Rezza.
Quanto a un polo italiano, “se ne sta occupando un ufficio del ministero della Salute con l’Agenzia italiana del farmaco Aifa e altri esperti, per verificare la possibilità di produzione di vaccini a livello nazionale ma anche di ricerca e sviluppo di vaccini per l’emergenza – ha puntualizzato il Dg – E’ un capitolo molto importante perché per quanto riguarda la preparazione medica alle pandemie questa è una lezione che è stata appresa: non esiste solo la preparazione essenziale di avere una produzione nazionale di dispositivi di protezione individuale, cosa che abbiamo verificato essere necessaria e obbligatoria”, ma è altrettanto necessario e obbligatorio avere anche una “preparazione di tipo biomedico, che consiste nella possibilità di mettere a punto e produrre farmaci e vaccini”, ha concluso Rezza.
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