Covid, Caruso: "Con il caldo il virus è meno forte. Cariche virali sempre più deboli"
Top

Covid, Caruso: "Con il caldo il virus è meno forte. Cariche virali sempre più deboli"

Il presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv): "I nuovi contagiati sono meno infettivi. Il caldo sta agendo anche sulla variante inglese"

Laboratorio analisi
Laboratorio analisi
Preroll

globalist Modifica articolo

19 Aprile 2021 - 13.38


ATF

Si inizia a scorgere l’effetto del caldo sul Coronavirus.”Stiamo rivedendo quello che è successo lo scorso anno, e cioè che con l’arrivo della bella stagione il virus perde forza”. Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), descrive “il fenomeno al quale stiamo assistendo da una settimana a questa parte”, tanto da poterlo considerare “un trend consolidato: assistiamo alla presenza di campioni positivi” al coronavirus “sempre in minor misura – ha riferito l’esperto – con cariche virali estremamente basse, a tal punto che è diventato difficile poter isolare il virus da un paziente positivo e sequenziarne il genoma.
Questo autorizza a pensare che la famosa stagionalità del virus stia iniziando” e che “anche la variante inglese, ormai prevalente in Italia con percentuali al 95%”, soffra il caldo esattamente come il coronavirus originario.

Caruso, ordinario di microbiologia e microbiologia clinica all’università degli Studi di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia dell’Asst Spedali Civili, prevede un futuro “più roseo” supportato dall’evidenza quotidiana.
“Quello che vediamo analizzando campioni che sono tanti, migliaia ogni giorno, e quindi ci permettono in una settimana di avere un quadro importante – ha precisato il numero uno dei virologi italiani – è quasi una scomparsa delle cariche virali elevate. Quasi tutti” i contagiati “arrivano a essere debolmente positivi”, riporta Caruso, evidenziando che “in queste condizioni un soggetto è anche estremamente meno infettante”.

Leggi anche:  Influenza aviaria, il 90% delle donne incinte non sopravvive: allarme dei ricercatori australiani

La bella notizia in una già buona è che “questo è vero anche per la variante inglese – ha osservato lo specialista – Il che vuol dire che anche le varianti non fanno eccezione alla stagionalità” dei virus respiratori, qual è Sars-CoV-2 in tutte le sue ‘versioni’.

Riaperture

Sulle riaperture, Caruso ha spiegato che parlare di “rischio ragionato” abbia senso e riaprire “con giudizio” non dovrebbe portarci a richiudere a breve, come invece paventano alcuni esperti.
“Quando il premier Mario Draghi prospetta la possibilità di un’apertura ragionata dice il vero”, perché nella guerra contro Covid-19 la stagione calda aiuta e aiuterà.
Allentare le misure in questo momento è quindi fattibile, a patto però di “non abbassare la guardia” e di “completare la vaccinazione degli anziani e dei fragili”.

Sul fronte dell’andamento dell’epidemia, “in questo momento stiamo iniziando a vedere qualcosa di positivo e la cosa fa ben sperare”, ha analizzato lo specialista.
Convinto che “in quel ‘ragionamento’ di Draghi, ma anche del Comitato tecnico scientifico”, ci sia da un lato “l’idea che la bella stagione possa portare la gente a trascorrere più tempo all’aperto” dove il rischio di trasmissione del virus è inferiore, e dall’altro la consapevolezza di quanto “finalmente stiamo osservando: cariche virali minori associate al rialzo delle temperature, e dunque un minor rischio infettivo. Certo – ha avvertito Caruso – non possiamo dire assolutamente che Sars-CoV-2 non è più infettante: il virus c’è e se raggiunge una persona fragile fa male, ed ecco perché è necessario mettere in sicurezza con la vaccinazione le categorie più a rischio” di malattia grave, ricoveri e morte.

Leggi anche:  Influenza aviaria, il 90% delle donne incinte non sopravvive: allarme dei ricercatori australiani

“Dobbiamo mantenere alta l’attenzione – ha ribadito il presidente dei virologi italiani – però possiamo vivere una vita più tranquilla, pensando che con la bella stagione il virus sta perdendo forza, che a una minore carica virale si associa una minore trasmissibilità, e che le persone vivranno di più all’aperto e andranno incontro a vaccinazione in misura speriamo sempre maggiore”.

Native

Articoli correlati