Enrico Bucci, Adjunct Professor nel Dipartimento di biologia allo Sbarro Institute – Temple University di Philadelphia è convinto che l’Italia debba investire, “ma sul serio”, sul settore dei vaccini.
“Ma – ha puntualizzato – parlare di vaccino italiano è stupido e solletica niente più che un mito dell’eccellenza italiana, quando invece i ricercatori italiani sono parte di una comunità globale e lo sviluppo di farmaci e vaccini ormai è frutto di cooperazioni plurinazionali”.
Si è cominciato da tempo a parlare di investire su un polo tricolore per i prodotti scudo. Il tema è diventato caldo in particolare quando ci si è misurati con l’iniziale forte carenza di vaccini anti-Covid.
Ma, ragiona Bucci interpellato sulla vicenda di ReiThera e dello stop della Corte dei Conti ai fondi per l’azienda che sta sviluppando proprio un vaccino anti-Covid, “autonomia vaccinale è parola priva di senso, visto che nessuna azienda è in grado di produrre un vaccino da sola, senza ricorrere a fornitori disparati”.
“Tantomeno si può immaginare – ha aggiunto Bucci – che, a fronte dei miliardi investiti da altri Stati in altre aziende, un investimento relativamente limitato su una piccola azienda, finora mai giunta al mercato e priva di adeguate strutture produttive, possa davvero costituire la nascita di un nuovo distretto per la produzione di vaccini. E’ bensì vero che è necessario investire oggi in questo settore, perché nel medio periodo si recuperi il terreno perduto”.
Piuttosto che “parlare di vaccino italiano”, ha concluso, “investiamo dunque, ma investiamo sul serio, e non seguendo il capriccio di singoli politici locali, che nulla sanno di come funzionano questi processi”.
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