La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha illustrato nella conferenza stampa tenuta al termine del Global Health Summit l’impegno dell’Unione europea a favore dei paesi a basso reddito.
Se nel breve termine sono importanti “donazioni, condivisione dei vaccini ed esportazioni” per combattere la pandemia di Covid-19, nel lungo termine “c’è bisogno di più strutture produttive di vaccini nelle varie regioni del mondo” così come far arrivare “la tecnologia Rna messaggero in Africa”.
La presidente ha ribadito che “negli ultimi cinque mesi circa il 50% della produzione europea dei vaccini è stata esportata”, quindi se “abbiamo dato circa 230-240 milioni di dosi agli europei, la stessa quantità è stata esportata a 90 paesi”.
Ma obiettivo dell’Ue è “intensificare gli sforzi per incrementare la capacità produttiva in altre regioni del mondo che tradizionalmente non producono vaccini”.
Obiettivo che Bruxelles vuole raggiungere attraverso “il nostro TeamEurope” con la creazione “sistematica di una capacità di produzione dei vaccini in diverse regione in Africa, in modo da poter costruire hub regionali”.
“Sarà investito circa un miliardo da parte degli Stati membri, più le istituzioni finanziarie e i nostri partner africani.
Costruire infrastrutture, ma anche garantire che le case farmaceutiche, i partnet industriali condividano le licenze, le competenze, contribuiscano a costruire queste capacità. Formare le persone e far sì che queste a loro volta ne formino altre. E
garantire una filiera di fornitura”, ha precisato.
E si tratta di “un progetto che ha avuto già inizio in Sudafrica, in Senegal, ma voglio essere chiara – ha rimarcato von der Leyen – dobbiamo anche portare la tecnologia Rna messaggero in Africa. Abbiamo i partner industriali anche per fare questo”.
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