Crisanti: "Confermo il paragone tra il Mottarone e le riaperture. Salvini critica? Ho colpito nel segno"
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Crisanti: "Confermo il paragone tra il Mottarone e le riaperture. Salvini critica? Ho colpito nel segno"

Il microbiologo di Padova: "In Italia non abbiamo privilegiato la minimizzazione dei rischi, che è una pratica che informa qualsiasi attività clinica e di salute pubblica"

Andrea Crisanti, microbiologo, accademico e divulgatore scientifico italiano
Andrea Crisanti, microbiologo, accademico e divulgatore scientifico italiano
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4 Giugno 2021 - 14.59


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Un botta e risposta tra il microbiologo che durante la prima ondata ha salvato il Veneto e l’estrermista di destra che lo vuole attaccare sempre.  “Ribadisco al 100% le mie parole. Fanno male, colpiscono al cuore, ma non c’è replica possibile. La realtà è proprio questa ed è tutta qui. E giustamente può scioccare. La mia risposta a Salvini è molto semplice: noi in Italia abbiamo intrapreso un’azione senza nessun presupposto scientifico. La via giusta era quella indicata dall’Inghilterra. Punto. Abbiamo corso un rischio inutile e sono morte 7mila persone dal 26 aprile ad oggi: a me sembra che non ci sia nessun elemento da festeggiare”.

Andrea Crisanti rivendica di aver chiamato in causa il dramma della funivia del Mottarone in una sua riflessione su Covid-19 e sulla necessità di agire sempre minimizzando il rischio. E quel parallelismo non se lo rimangerebbe. “Confermo tutto”. Le sue parole di ieri sera, ospite di ‘Piazza Pulita’ su La7 – “Supponiamo che alla funivia del Mottarone non fosse successo niente, era giusto levare il freno? La risposta è no. Abbiamo levato i freni prima del dovuto, dovevamo aspettare 3-4 settimane” – hanno suscitato critiche da parte del leader della Lega Matteo Salvini, che lo ha attaccato in un tweet.

“Io irriducibile? Certo. E il suo problema è gente come me”, replica Crisanti citando l’aggettivo usato da Salvini per definirlo. “Come Italia abbiamo dato un esempio pessimo. In cosa? Nel non aver privilegiato la minimizzazione dei rischi, che è una pratica che informa qualsiasi attività clinica e di salute pubblica. La cosa più importante è la minimizzazione dei rischi”, è la tesi del virologo.


Il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova difende la scelta di aver citato il Mottarone. “E’ un esempio che ha permesso di visualizzare come stanno le cose, purtroppo capisco che sia devastante”. Settemila morti si potevano evitare? “A posteriori non si possono fare speculazioni – puntualizza Crisanti – Ma in questo Paese non c’è nulla da festeggiare. Ripeto, sono morte 7mila persone. Poi che i casi di Covid siano in diminuzione siamo tutti contenti”, ma quel numero delle vittime del virus non si cancella, assicura l’esperto.

“Ci stupiamo se l’Australia o altri Paesi ai primi pochi casi chiudono tutto? E’ quella la strada giusta”, osserva. Quanto alla reazione di Salvini, “vuol dire che l’ho colpito”, ragiona.

A chi parla di ottimismo o pessimismo, giudicando le sue parole e quelle di altri esperti, Crisanti obietta: “Sono valori, parole sbagliate perché hanno una connotazione di valore. Qui si tratta di essere prudenti o non prudenti. E se Salvini se la prende per quello che dico, è forse perché gli ho smontato la sua politica”, conclude.

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